Admiral Omaha 20" - televisore - industria, manifattura, artigianato
Admiral
Descrizione
Apparecchio con mobile in plastica ABS di colore bianco con bordi arrotondati. Il cinescopio autoprotetto da 20 pollici con deflessione a 110° è incassato nella scocca in plastica. Nella parte superiore si ha una maniglia in plastica estraibile. A destra dello schermo è inserito l'altoparlante circolare protetto da una griglia in plastica bianca. Sotto all'altoparlante si trovano i comandi d'uso. Tre deviatori per la regolazione di volume, luminosità e contrasto; quattro manopole per la sintonia dei canali con accanto i contatori con le indicazioni numeriche delle frequenze; due pulsanti per l'accensione/spegnimento e per la regolazione dei toni. Nella parte superiore si ha un'antenna estraibile per VHF. Sul retro, sagomato e con griglie per l'aerazione, si hanno i connettori per le antenne UHF e VHF (75 Ohm) e una vite per la regolazione verticale dell'immagine. Fuoriesce il cavo di alimentazione per il collegamento alla rete elettrica. Il circuito è costituito da 34 diodi, 27 transistor + 2 integrati.
Funzione: Apparecchio che riceve le immagini e i suoni trasmessi mediante il sistema della televisione (programmi televisivi). Visione in bianco e nero. Riceveva sia canali UHF che VHF: I, II, III, IV, V RAI.
Modalità d'uso: Il cinescopio è l'elemento che permette la ricostruzione (o sintesi) delle immagini ricevute grazie a fenomeni elettromagnetici ed elettronici. Il cinescopio del televisore è infatti un tubo a raggi catodici che ha la funzione di trasformare i segnali elettrici provenienti da una sorgente in energia visibile. Il segnale utile che controlla l'intensità del raggio elettronico, viene collegato, tra griglia e catodo, a due dispositivi che permettono di focalizzare il fascio elettronico (il catodo emette elettroni per effetto termoelettronico) e deviarlo in maniera periodica grazie all'azione di campi magnetici (Forza di Lorentz). In questo modo il raggio colpisce un punto sulla superficie interna dello schermo (anodo). Questa superficie è rivestita di materiale fluorescente che eccitato dall'energia degli elettroni emette luce. I dispositivi di deflessione del fascio vengono pilotati dal segnale ricevuto permettendo la ricostruzione dell'immagine ogni 1/25 di secondo dando allo spettatore la percezione del movimento.
Notizie storiche: L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939. La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà nei primi anni un ruolo fondamentale. Fino agli anni '50 i televisori erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico, all'inizio degli anni cinquanta, passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto. Già agli inizi degli anni '60 il panorama cambia: il pubblico diventa più numeroso, la visione non è più collettiva ma familiare, non ancora privata. I tubi catodici assumono angoli di deflessione ancora più ampi (fino a 110°) riducendone così le dimensioni. Nel tubo catodico viene integrata la protezione (bonded) e nei televisori sparisce quindi il vetro frontale. Il legno comincia ad essere verniciato in poliestere. Gradualmente, nel corso degli anni '60, i transistor sostituiranno le valvole, le materie plastiche sostituiranno il legno e l'aspetto dei televisori cambierà velocemente. Altro grande passo avanti di questi anni sarà la nascita della televisione a colori. Nella seconda metà degli anni '70 si ebbe un altro passo avanti sia nel modo di rapportarsi con la TV a causa della diffusione del telecomando, sia per questioni tecniche grazie all'avvento della microelettronica. Nel corso degli anni '70 la televisione diviene una componente della vita quotidiana. Negli anni '80 si diffondono più televisori per ogni casa: uno importante in sala ed altri portatili per le altre stanze.
Autore: Admiral (costruttore) (1934/)
Datazione: ca. 1970 - ca. 1972
Materia e tecnica: vetro; metallo; plastica
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 56 cm x 25 cm x 42 cm
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Soresini F. "Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004", Albino (Bergamo) 2004, pp. 125-131 ff. 125-131
Grob B. "La televisione", Torino 1955
Catalogo Radio "Catalogo Radio-Televisione, Elettroacustica, Componenti elettronici 1970-1971 / Associazione nazionale industrie elettrotecniche (ANIE)", Milano 1970, p. 169
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2010); Temporelli, Massimo (2010)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00853/
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