Telefunken T46 MB 23 - televisore - industria, manifattura, artigianato
Telefunken AG
Descrizione
Apparecchio con mobile in truciolato impiallicciato color legno e parete frontale in materiale plastico beige. Poggia su piedini in metallo. La parete frontale ospita lo schermo del cinescopio bonded 23 pollici. A destra dello schermo si ha una griglia a protezione dell'altoparlante interno, un interruttore per l'accensione, con spia di funzionamento, un selettore per i canali VHF (da A a H), due tasti di cui quello nero per la selezione della banda UHF e quello rosso con l'indicazione INT. Sul profilo destro della parete frontale si trovano quattro rotelle parzialmente sporgenti per la regolazione di volume, toni, contrasto, luminosità. Il retro è in plastica nera, sagomato e forato per l'aerazione e sono presenti i connettori per le antenne UHF e VHF (300 Ohm). All'interno oltre al cinescopio e all'altoparlante ellittico, si ha il circuito costituito da 13 valvole, 6 diodi a cristallo e 2 transistor (funzioni di valvole: n° 32). E' inoltre presente un regolatore di tonalità singolo a rotazione.
Funzione: Apparecchio che riceve le immagini e i suoni trasmessi mediante il sistema della televisione (programmi televisivi). Visione in bianco e nero. Riceveva sia canali UHF che VHF: 8 + 2 di riserva
Modalità d'uso: Il cinescopio è l'elemento che permette la ricostruzione (o sintesi) delle immagini ricevute grazie a fenomeni elettromagnetici ed elettronici. Il cinescopio del televisore è infatti un tubo a raggi catodici che ha la funzione di trasformare i segnali elettrici provenienti da una sorgente in energia visibile. Il segnale utile che controlla l'intensità del raggio elettronico, viene collegato, tra griglia e catodo, a due dispositivi che permettono di focalizzare il fascio elettronico (il catodo emette elettroni per effetto termoelettronico) e deviarlo in maniera periodica grazie all'azione di campi magnetici (Forza di Lorentz). In questo modo il raggio colpisce un punto sulla superficie interna dello schermo (anodo). Questa superficie è rivestita di materiale fluorescente che eccitato dall'energia degli elettroni emette luce. I dispositivi di deflessione del fascio vengono pilotati dal segnale ricevuto permettendo la ricostruzione dell'immagine ogni 1/25 di secondo dando allo spettatore la percezione del movimento.
Notizie storiche: L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939. La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà nei primi anni un ruolo fondamentale. Fino agli anni '50 i televisori erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico, all'inizio degli anni cinquanta, passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto. Già agli inizi degli anni '60 il panorama cambia: il pubblico diventa più numeroso, la visione non è più collettiva ma familiare, non ancora privata. I tubi catodici assumono angoli di deflessione ancora più ampi (fino a 110°) riducendone così le dimensioni. Nel tubo catodico viene integrata la protezione (bonded) e nei televisori sparisce quindi il vetro frontale. Il legno comincia ad essere verniciato in poliestere. Gradualmente, nel corso degli anni '60, i transistor sostituiranno le valvole, le materie plastiche sostituiranno il legno e l'aspetto dei televisori cambierà velocemente. Prezzo di listino di questo televisore (da catalogo ANIE 1964-65): Lire 180.000.
Autore: Telefunken AG (costruttore) (1963/ 1979)
Datazione: ca. 1964 - ca. 1965
Materia e tecnica: materiale plastico; vetro; metallo
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 69 cm x 40 cm x 50 cm
Peso: 31 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Soresini F. "Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004", Albino (Bergamo) 2004, pp. 125-131 ff. 125-131
Verdegiglio D. "La TV di Mussolini : Sperimentazioni televisive nel Ventennio fascista", Roma 2003, pp. 222-231 p. 225
Grob B. "La televisione", Torino 1955
Telecomunicazioni oltre "Telecomunicazioni: oltre la voce : Mostra storica", Milano 1990
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2010); Temporelli, Massimo (2010)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00858/
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