CGE TS 250 - televisore - industria, manifattura, artigianato
Compagnia Generale di Elettricità
Descrizione
Televisore con mobile in legno verniciato in poliestere e profili in plastica color beige e grigio. Poggia su piedi in metallo. Gran parte della parete frontale è occupata dallo schermo rettangolare del cinescopio da 19 pollici, autoprotetto. A destro dello schermo, in colonna, si trovano due tasti per il passaggio dal 1° al 2° programma della televisione italiana (il primo VHF e il secondo UHF), una griglia che protegge l'altoparlante circolare interno, quattro manopole per la regolazione di volume, luminosità, contrasto e toni, una manopola per la selezione dei canali UHF (con indicazioni numeriche da 4,7 a 7,9) e un selettore per i canali da A ad H delle bande VHF. Il retro, in plastica nera, è forato per permettere l'aerazione e su di esso si trovano viti per la regolazione di ampiezza verticale, tensione verticale, linearità verticale, ampiezza orizzontale, tensione orizzontale, alimentazione elettrica. Si ha inoltre una presa per antenna a 300 Ohm. E' presente il cavo di alimentazione per la connessione alla rete elettrica. Il circuito interno ha funzioni di valvole: n°38.
Funzione: Apparecchio che riceve le immagini e i suoni trasmessi mediante il sistema della televisione (programmi televisivi). Visione in bianco e nero. Riceveva sia canali UHF che VHF.
Modalità d'uso: Il cinescopio è l'elemento che permette la ricostruzione (o sintesi) delle immagini ricevute grazie a fenomeni elettromagnetici ed elettronici. Il cinescopio del televisore è infatti un tubo a raggi catodici che ha la funzione di trasformare i segnali elettrici provenienti da una sorgente in energia visibile. Il segnale utile che controlla l'intensità del raggio elettronico, viene collegato, tra griglia e catodo, a due dispositivi che permettono di focalizzare il fascio elettronico (il catodo emette elettroni per effetto termoelettronico) e deviarlo in maniera periodica grazie all'azione di campi magnetici (Forza di Lorentz). In questo modo il raggio colpisce un punto sulla superficie interna dello schermo (anodo). Questa superficie è rivestita di materiale fluorescente che eccitato dall'energia degli elettroni emette luce. I dispositivi di deflessione del fascio vengono pilotati dal segnale ricevuto permettendo la ricostruzione dell'immagine ogni 1/25 di secondo dando allo spettatore la percezione del movimento.
Notizie storiche: L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939. La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà nei primi anni un ruolo fondamentale. Fino agli anni '50 i televisori erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico, all'inizio degli anni cinquanta, passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto. Già agli inizi degli anni '60 il panorama cambia: il pubblico diventa più numeroso, la visione non è più collettiva ma familiare, non ancora privata. I tubi catodici assumono angoli di deflessione ancora più ampi (fino a 110°) riducendone così le dimensioni. Nel tubo catodico viene integrata la protezione (bonded) e nei televisori sparisce quindi il vetro frontale. Il legno comincia ad essere verniciato in poliestere. Gradualmente, nel corso degli anni '60, i transistor sostituiranno le valvole, le materie plastiche sostituiranno il legno e l'aspetto dei televisori cambierà velocemente. Prezzo di listino di questo televisore (catalogo ANIE 1965-66): Lire 129.000
Autore: Compagnia Generale di Elettricità (progettista/ costruttore) (1921/ 1994)
Datazione: ca. 1965 - ca. 1966
Materia e tecnica: legno; vetro; metallo; materiale plastico
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 59 cm x 32 cm x 42 cm
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Soresini F. "Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004", Albino (Bergamo) 2004, pp. 125-131 ff. 125-131
Grob B. "La televisione", Torino 1955
Catalogo radio "Catalogo radio, televisione, elettroacustica 1965-1966 / Associazione nazionale industrie elettrotecniche (ANIE)", Milano 1965, p. 200
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2010); Temporelli, Massimo (2010)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00869/
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