Brionvega Coro T Hi-Fi TVC 26 - televisore - industria, manifattura, artigianato
Brionvega S.a.S.; Lucci Roberto; Orlandini Paolo
Descrizione
Televisore con mobile in legno laminato marrone e profili frontali in plastica nera. La parete frontale è occupata dallo schermo del cinescopio e dal cruscotto dei comandi. Il cinescopio è da 26 pollici autoprotetto con angolo di deflessione di 110°, superluminoso a fosfori pigmentati, softflash, hi focus e autoconvergente. Nel cruscotto si ha anche uno sportello porta telecomando trasmittente (mancante). Sotto allo sportello si hanno i comandi per il bilanciamento e per i toni bassi, le spie luminose per indicare la ricezione di un programma bilingue, l'inserimento dell'effetto bidimensionale, la ricezione di un programma con audio stereo e una presa per cuffie. Al centro del cruscotto si ha una cassa acustica frontale protetta da una fitta rete metallica. A destra si hanno un display a Led, l'interruttore di accensione e uno sportello che nasconde un tasto di servizio, un tasto per la regolazione normale di luminosità colore contrasto e tono, i tasti per la commutazione ciclica dei programmi e dei canali, i tasti per la regolazione del colore e del volume, un deviatore per l'esclusione degli altoparlanti. Il retro è in plastica nera forato per l'aerazione. Sul retro si hanno una presa AV e una presa d'antenna da 75 Ohm. Da retro fuoriesce il cavo per il collegamento alla rete elettrica.
Funzione: Apparecchio che riceve le immagini e i suoni trasmessi mediante il sistema della televisione (programmi televisivi). Visione a colori, sistema PAL Riceveva sia canali VHF che UHF. Erano sintonizzabili 99 canali di cui 40 memorizzati su altrettanti programmi che potevano essere ricercati e memorizzati mediante ricerca automatica o chiamata diretta sia utilizzando i comandi sul televisore sia attraverso il telecomando a raggi infrarossi (memorizzazione elettronica mediante microprocessore).
Modalità d'uso: Si collega il televisore alla rete elettrica di alimentazione. Si accende il televisore agendo sull'apposito interruttore. Se necessario si procede con la ricerca e memorizzazione dei canali sui programmi desiderati. Se disponibile si collega l'antenna alla presa d'antenna dell'abitazione altrimenti si utilizza l'antenna interna orientandola per la migliore visualizzazione delle immagini. Si sceglie il programma desiderato. Mediante il telecomando o i comandi locali è possibile cambiare programma, modificare tono, contrasto, volume, ecc. Il cinescopio è l'elemento che permette la ricostruzione (o sintesi) delle immagini ricevute grazie a fenomeni elettromagnetici ed elettronici. Il cinescopio del televisore è infatti un tubo a raggi catodici che ha la funzione di trasformare i segnali elettrici provenienti da una sorgente in energia visibile. Il segnale utile che controlla l'intensità del raggio elettronico, viene collegato, tra griglia e catodo, a due dispositivi che permettono di focalizzare il fascio elettronico (il catodo emette elettroni per effetto termoelettronico) e deviarlo in maniera periodica grazie all'azione di campi magnetici (Forza di Lorentz). In questo modo il raggio colpisce un punto sulla superficie interna dello schermo (anodo). Questa superficie è rivestita di materiale fluorescente che eccitato dall'energia degli elettroni emette luce. I dispositivi di deflessione del fascio vengono pilotati dal segnale ricevuto permettendo la ricostruzione dell'immagine ogni 1/25 di secondo dando allo spettatore la percezione del movimento.
Notizie storiche: L'inventore americano Philo T. Farnsworth sviluppò, nel 1927, il primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA, riuscirà poi a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale nel 1939. La visione collettiva (nei bar, nei circoli, ecc) giocherà nei primi anni un ruolo fondamentale. Fino agli anni '50 i televisori erano caratterizzati da circuiti completamente a valvole montati su di un telaio. Il tubo catodico, all'inizio degli anni cinquanta, passa dalla forma tonda a quella quadrata e la sua apertura di deflessione da 70° a 90°, angolo che rendeva comunque gli apparecchi molto ingombranti e profondi. Il materiale utilizzato per il mobile era quasi sempre il legno e il tubo catodico era protetto da un vetro frontale a causa dalla fragilità del tubo catodico tenuto sottovuoto. Già agli inizi degli anni '60 il panorama cambia: il pubblico diventa più numeroso, la visione non è più collettiva ma familiare, non ancora privata. I tubi catodici assumono angoli di deflessione ancora più ampi (fino a 110°) riducendone così le dimensioni. Nel tubo catodico viene integrata la protezione (bonded) e nei televisori sparisce quindi il vetro frontale. Il legno comincia ad essere verniciato in poliestere. Gradualmente, nel corso degli anni '60, i transistor sostituiranno le valvole, le materie plastiche sostituiranno il legno e l'aspetto dei televisori cambierà velocemente. Altro grande passo avanti di questi anni sarà la nascita della televisione a colori. Il primo modello di televisore a transitor fu della Sony nel 1959. Il primo televisore a transitor in Europa si ebbe nel 1962 su progetto di Marco Zanuso e Richard Sapper per la Brionvega, era il Doney 14, vincitore del Compasso d'Oro. Nel 1954, negli Stati Uniti, cominciano le trasmissioni a colori, con lo standard NTSC ((National Television System Committee). In Europa arriverà nel 1967 con due diversi standard: SECAM (Sequential Couleur Avec Memoire, Francia e Paesi dell'EST) e PAL (Phase Alteration Line, Germania e UK). L'Italia, con grave ritardo, sceglierà lo standard PAL nel 1972. Le prime trasmissioni a colori italiane si avranno nel 1977. L'evoluzione tecnica principale dei primi televisori a colori risiede nella struttura del cinescopio: sullo schermo vengono depositati fosfori adatti ad emettere luci corrispondenti ai tre colori primari (rosso, verde, blu), in modo tale che per sovrapposizione additiva si possano ottenere tutti i colori. Per controllare l'eccitazione dei fosfori, il tubo catodico viene dotato di tre cannoni elettronici, uno per ciascun colore. Nella seconda metà degli anni '70 si ebbe un altro passo avanti sia nel modo di rapportarsi con la TV a causa della nascita del telecomando, sia per questioni tecniche grazie all'avvento della microelettronica. La Brionvega fu tra le aziende italiane più all'avanguardia in questi anni '60/ '80, grazie anche a numerosi designer che collaboravano con l'azienda.. Negli anni '80 la Brionvega collabora con Lucci e Orlandini, allievi di Zanuso, che progettano televisori con particolare attenzione agli aspetti hi-tech. Due di questi modelli che ebbero molto successo sono il Coro Pansound del 1983 e il Sintesi del 1988. Il Coro Pansound era tecnologicamente avanzato soprattutto per quel che riguarda la diffusione del suono. Una nuova rivoluzione tecnologica del settore dei televisori sarà poi l'avvento degli schermi a cristalli liquidi che hanno consentito una riduzione dei volumi (schermi piatti, senza tubo catodico), l'alta definizione HDTV (High Definition TeleVision) con rapporto d'aspetto 16:9 e vari formati e la visione digitale attraverso i personal computer.
Autore: Brionvega S.a.S. (costruttore/ produttore) (1945/); Lucci Roberto (designer) (1942/); Orlandini Paolo (designer) (1941/)
Datazione: ca. 1982 - ca. 1983
Materia e tecnica: plastica; vetro; metallo; legno / laminato
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 61 cm x 41 cm x 59.5 cm
Peso: 39 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Grob B. "La televisione", Torino 1955
Spazio '900 Modernariato&Design "Il design di Brionvega/ The design of Brionvega", Milano 2001
Carugati D.G.R. "BRIONVEGA progetto l'emozione", Milano 2003
Enciclopedia Televisione "Enciclopedia della Televisione", Milano 2008
Tv color "TV COLOR CORO Monitor PANSOUND", Milano 1983
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2010); Temporelli, Massimo (2010)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00894/
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