Mivar Trader - radioricevitore - industria, manifattura, artigianato

Mivar

Mivar Trader - radioricevitore - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Apparecchio di forma rettangolare con involucro in plastica nera/beige/blu e maniglia in metallo e plastica nera. Sulla parete frontale troviamo l'altoparlante magnetodinamico circolare coperto completamente da una griglia metallica argentata e traforata e la scala di sintonia con le indicazioni numeriche per le onde medie OM (16-5,1Kc x 100). Ai lati della scala si hanno una rotella per la regolazione del volume, un selettore per la tipologia di alimentazione (pile/rete), un deviatore per accensione/spegnimento. Sul retro si ha il vano per 2 batterie piatte da 4,5V. Fuoriesce il cavo di alimentazione per il collegamento alla rete elettrica. All'interno si ha, oltre all'altoparlante, il circuito supereterodina a 8 transistor, 2 diodi a cristallo, un raddrizzatore metallico a ponte e un'antenna AM incorporata fissa.

Funzione: Ricezione di frequenze radio ad onde medie a modulazione di ampiezza (AM) per l'ascolto di programmi radiofonici.

Modalità d'uso: Si inserisce la batteria nell'apposito vano, si accende l'apparecchio, ci si sintonizza sulla frequenza desiderata agendo sull'apposita rotella, si regola il volume. Le stazioni radiofoniche trasmettono voci e suoni modulando le onde radio che diffondono dalle loro antenne. Si ha così il segnale trasmesso (a bassa frequenza trattandosi di suono). L'onda radio ha la frequenza della stazione trasmittente ed ampiezza dipendente dalla potenza della trasmittente. Il segnale viene applicato alla corrente oscillante che determina l'onda radio ovvero che alimenta l'antenna trasmittente. La radio funziona da ricevitore ovvero preleva dalla corrente oscillante in arrivo il segnale a frequenza acustica da amplificare e ritradurre in suoni. Voci e suoni vengono poi riprodotti da vibrazioni meccaniche del riproduttore sonoro (ovvero il cono dell'altoparlante).

Notizie storiche: Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest. L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza. Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939). Nel 1947, un gruppo di ricerca dei Bell Laboratories (Stati Uniti) costituito da W. Shockley, J. Bardeen e W. Brattain, inventò il transistor: un componente attivo allo stato solido che poteva sostituire i tubi elettronici ingombranti e dispendiosi. A metà anni '50 nascono le nuove radio a transistor: più piccole e leggere, ben presto con prestazioni più elevate. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla fine degli anni '50 la maggior parte degli arredi domestici era realizzato, almeno in Italia, in legno, in tubolare metallico, in imbottiti tradizionali, secondo processi già collaudati dalla produzione artigianale, destinati quindi a piccoli mercati locali o alle piccole serie. Diventava quindi necessaria una riorganizzazione della produzione, sia internamente alle aziende, sia attraverso le rete dei terzisti, per garantire una vera serialità e omogeneità dei prodotti, e per rispondere alla crescente esigenza di una produzione veloce. L'avvento del transistor amplificò ulteriormente queste esigenze dando la possibilità di ottenere apparecchi tascabili con componenti miniaturizzati. I transistor e gli altri componenti elettronici erano montati e saldati sulla piastrina di un circuito stampato in maniera automatizzata e custodia in plastica stampata a caldo. In questi anni il design si pose come interlocutore strategico delle piccole e medie industrie tecnologiche e, grazie ai nuovi materiale plastici, potè reinterpretare il rapporto tra l'utente e gli oggetti quotidiani. Vennero ideati oggetti facilmente lavabili, impilabili, studiati per risolvere problemi di componibilità e di flessibilità. Prezzo di listino ANIE del 1967 di questa radio: Lire 37.500.

Autore: Mivar (progettista/ costruttore) (1955/)

Datazione: ca. 1965 - ca. 1970

Materia e tecnica: plastica; metallo

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 25 cm x 7.5 cm x 19 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Catalogo radio "Catalogo radio, televisione, elettroacustica 1965-1966 / Associazione nazionale industrie elettrotecniche (ANIE)", Milano 1965, p. 84

Ravalico D. E. "L'apparecchio radio a transistor : a circuiti integrati, FM stereofonico, amplificazione e riproduzione BF", Milano 1986

Mureddu L. "Radio a Transistor! : Classificazione, tecnica, restauro dei ricevitori d'epoca a transistor, con esperimenti", 2007

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2010)

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