Cembalo Scrivano - macchina per scrivere - industria, manifattura, artigianato
Ravizza Giuseppe
Descrizione
Il Cembalo Scrivano è costituito da più di 800 componenti fatti a mano in legno, ferro ed ottone. La macchina è fissata su una base di legno. La tastiera è costituita da 31 tasti di forma rettangolare in madreperla e avorio, distribuiti su due linee sovrapposte; sui tasti sono raffigurati le lettere dell'alfabeto ed i segni di interpunzione, mentre un tasto è riservato alla spaziatura. I tasti sono montati su leve in legno collegate a martelletti portacaratteri, appesantiti con piombini per aumentarne la forza di battitura. I martelletti sono disposti circolarmente attorno ad un anello in ottone, sorretto da quattro colonnine in ferro fissate nella base. I tiranti delle leve e le molle di ritorno dei tasti sono in ferro. Ingranaggi di orologi costituiscono il sistema di traino del carrello e del nastro inchiostratore.
Modalità d'uso: Premendo un tasto, il sistema di leve fa scattare il martelletto portacarattere che batte sul foglio di carta dal basso verso l'alto. L'inchiostrazione avviene tramite nastro. Attraverso un sistema di scappamento, ad ogni battuta di tasto il carrello portacarta compie uno spostamento, permettendo la composizione della riga; un campanello avvisa della fine della riga. Il meccanismo di ritorno del carrello è comandato manualmente attraverso una cordicella.
Notizie storiche: Il Cembalo Scrivano compie un passo decisivo verso la realizzazione di un dispositivo in grado di scrivere meccanicamente; l'invenzione brevettata da Ravizza, in effetti, non risulta troppo differente dal brevetto di Sholes del 1868, comunemente riconosciuto come l'atto di nascita della macchina per scrivere. Non è possibile datare con certezza l'esemplare del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia; dallo studio dei diari di Ravizza è possibile collocare i modelli da lui prodotti in un arco cronologico che corre dal 1837 al 1882. Il primo dei tre brevetti ottenuti risale al 1855, l'ultimo è del 1883. Nonostante diversi modelli fossero stati presentati in varie esposizioni (Novara nel 1856, Torino nel 1857, Firenze nel 1861, Londra nel 1865 e Milano nel 1881), ottenendo anche alcuni riconoscimenti, l'invenzione di Ravizza non riuscì tuttavia a risvegliare l'attenzione dell'opinione pubblica e del mondo industriale, i quali, pur lodandone l'ingegnosità, non seppero intuirne l'utilità.
Autore: Ravizza Giuseppe (costruttore) (1811/ 1885)
Datazione: post 1837 - ante 1882
Tipologia: macchina da scrivere; macchina dattilografica
Materia e tecnica: legno; ottone; ferro; corda; madreperla; avorio
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 26 cm x 38 cm x 22 cm
Peso: 10 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Benzi C. "Il cembalo scrivano dell'avvocato Giuseppe Ravizza di Novara", Novara 1955
Mostra celebrativa "Mostra celebrativa della invenzione della macchina per scrivere sotto gli auspici del Ministero della P.I. : centenario del brevetto di Giuseppe Ravizza : novembre 1955", Milano 1955
I "Brevetti" "I "Brevetti" rilasciati a Giuseppe Ravizza per il Cembalo Scrivano", Novara 1955
Tinelli L. "Museoscienza", Milano 1995
Dal cembalo "Dal cembalo scrivano alla scrittura elettronica : più di un secolo di macchine per scrivere : Firenze, 25 maggio - 30 giugno 1985", Firenze 1985
Credits
Compilazione: Meroni, Luca (2008)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST120-00001/
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