Remington N.2 - macchina per scrivere - industria, manifattura, artigianato

Wyckoff, Seamans & Benedict; Sholes Christopher Latham; Glidden Carlos

Remington N.2 - macchina per scrivere - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Macchina standard con telaio in ghisa verniciato di nero, a base rettangolare; dai lati sporgono quattro colonnine reggenti il piano di appoggio del carrello portarullo e della cesta delle leve. La tastiera QWERTY presenta tasti bianchi di forma circolare, disposti su quattro file. Le leve dei tasti sono in legno. I martelletti si trovano alle spalle della tastiera e riposano verticalmente, appesi attorno ad un'apertura circolare; i martelletti si muovo dal basso verso l'alto. Ai lati della cesta delle leve si trovano due portanastri verticali per il nastro inchiostratore. Il carrello portarulli, è posizionato al di sopra della cesta delle leve ed è dotato, a destra, di una lunga maniglia per il movimento di ritorno; il carrello inoltre è ribaltabile per l'intervento manuale sulla cesta. Sul carrello sono sistemati due rulli di dimensioni diverse che costituiscono il sistema di alimentazione della carta: il rullo più grande, in posizione anteriore, è ricoperto di gomma; il più sottile, in posizione posteriore, è in legno

Modalità d'uso: L'abbassamento di un tasto aziona il cinematico e il martelletto portacaratteri scatta, colpendo il punto di battitura sul rullo dal basso verso l'alto. L'inchiostrazione avviene mediante nastro. Il passaggio alle maiuscole avviene mediante spostamento in avanti del carrello. Attraverso un sistema di scappamento, il carrello portacarta compie uno spostamento ad ogni battuta di tasto, permettendo la composizione di una riga. La scrittura è invisibile

Notizie storiche: Il nome Remington ha una posizione di particolare rilievo nella storia delle macchine per scrivere: le macchine prodotte dalla E. Remington & Son furono infatti le prime macchine per scrivere realizzate industrialmente per il mercato. Il 1 marzo 1873 gli inventori Sholes e Glidden cedettero i diritti di sfruttamento della loro invenzione all'industriale Philo Remington, produttore di pistole in cerca di nuovi settori di espansione dopo la contrazione della vendita di armi seguita alla fine della Guerra di Secessione americana. Dopo alcuni perfezionamenti apportati dagli ingegneri interni alla società, tra i quali l'introduzione del carattere minuscolo grazie allo spostamento del carrello, nel 1876 la Remington N. 2 vide la luce. Il mercato delle macchine per scrivere era così stato aperto. Nel 1886 la filiera di produzione della Remington venne rilevata dalla Wyckoff, Seamans & Benedict che acquisì anche il diritto di sfruttamento commerciale del nome "Remington". Le macchine Remington rappresentano il prototipo della macchina per scrivere: la loro linea, riproposta e sviluppata successivamente anche da altri marchi, ha finito per affermarsi come modello classico di macchina per scrivere. A questo proposito, basti pensare che alcune caratteristiche ancora presenti nei moderni computer, come la tastiera QWERTY disposta su quattro file e il tasto shift, furono inaugurate proprio dalle macchine Remington.

Autore: Wyckoff, Seamans & Benedict (costruttore) (1882/ 1903); Sholes Christopher Latham (inventore) (1819/ 1890); Glidden Carlos (inventore) (1813/ 1906)

Datazione: post 1886 - ante 1891

Tipologia: macchina da scrivere; macchina dattilografica

Materia e tecnica: ghisa; legno; metallo; gomma

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 39 cm x 40 cm x 30 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Credits

Compilazione: Meroni, Luca (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

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