Yost N.10 - macchina per scrivere - industria, manifattura, artigianato
Yost George Washington Newton; Yost Writing Machine Company
Descrizione
Macchina standard con una massiccia telaio in ghisa di colore nero, a base rettangolare. La doppia tastiera AWERTY presenta 85 tasti rivestiti di celluloide e disposti su otto file: le tre file inferiori di colore bianco sono per i caratteri minuscoli, le successive tre file di colore nero per i caratteri maiuscoli e le due file superiori di colore bianco per le cifre e i segni di interpunzione. I martelletti riposano verticalmente in una cesta delle leve di forma circolare, posta dietro la tastiera e poggiano su un tampone inchiostratore. La parte anteriore della cesta è coperta da un pannello in metallo, verniciato di nero. Il carrello portarullo si trova al di sopra della cesta dei martelletti ed è fornito, sul lato destro, della leva per il movimento di ritorno
Modalità d'uso: L'abbassamento di un tasto aziona il cinematico e il martelletto portacaratteri scatta, colpendo il rullo dal basso verso l'altro con un movimento detto "a cavalletta". L'inchiostrazione avviene mediante tampone. Attraverso un sistema di scappamento, il carrello portacarta compie uno spostamento ad ogni battuta di tasto, permettendo la composizione di una riga. La scrittura è invisibile
Notizie storiche: Il primo modello delle macchine per scrivere Yost fu messo sul mercato nel 1887, introducendo il movimento "a cavalletta" nella battitura dei martelletti. La tastiera doppia fu una delle soluzioni adottate nel periodo dei primi sviluppi delle macchine per scrivere da alcuni progettisti per la risoluzione del problema del cambio di carattere. In questa tipologia di macchine, ad ogni tasto corrispondeva un unico carattere sul martelletto. Tutttavia, con l'avvento della scrittura visibile e della battuta frontale, questa soluzione si dimostrò inadeguata e venne progressivamente abbandonata a favore delle macchine con martelletti a più caratteri e sistema di slittamento. Il modello N. 10, pensato appositamente per il mercato europeo, fu l'ultimo tra le macchine Yost ad essere a scrittura invisibile e ad avere la tastiera doppia. Le fonti riportano date diverse per l'inizio della produzione: 1902 (Robert) e 1905 (Tilghman Richards).
Autore: Yost George Washington Newton (progettista) (notizie dal 1873/ 1895); Yost Writing Machine Company (costruttore) (1887/ notizie fino al 1924)
Datazione: post 1902 - ante 1908
Tipologia: macchina da scrivere; macchina dattilografica
Materia e tecnica: ghisa; acciaio; celluloide; ebanite
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 35 cm x 40 cm x 23 cm
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Tilghman Richards, G. "Handbook of the collection illustrating typewriters : a brief outline of the history and development of the correspondence typewriter with reference to the national collection, and descriptions of the exhibits", London 1948
Mostra celebrativa "Mostra celebrativa della invenzione della macchina per scrivere sotto gli auspici del Ministero della P.I. : centenario del brevetto di Giuseppe Ravizza : novembre 1955", Milano 1955, p. 37
Dal cembalo "Dal cembalo scrivano alla scrittura elettronica : più di un secolo di macchine per scrivere : Firenze, 25 maggio - 30 giugno 1985", Firenze 1985
Credits
Compilazione: Meroni, Luca (2008)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST120-00007/
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