Mignon N.3 - macchina per scrivere - industria, manifattura, artigianato
Hefner-Alteneck Friedrich von; Allgemeine-Elektricitats-Gesellschaft (AEG)
Descrizione
La macchina è fissata su una base metallica, il cui lato inferiore è imbottito con cartone e feltro verde. Il telaio metallico è verniciato di nero. La macchina è costituita da un quadrante rettangolare su cui sono riportati lettere, numeri e segni di interpunzione; sul quadrante si muove un puntatore connesso al cilindro portacaratteri. Il cinematico è ricoperto da un calotta protettiva dalla quale sporgono due tasti argentati. Ai lati della calotta sono sistemati due portanastri in posizione verticale. Rispetto al modello precedente, il carrello è dotato di una leva per il movimento di ritorno sul lato destro. La macchina è provvista di un coperchio metallico per il trasporto. Dal punto di vista tipologico, questa macchina può essere considerata sia ad indice posizionabile, dato che la scelta del carattere da stampare avviene mediante indice, sia ad elementi intercambiabili, visto che è possibile cambiare l'alfabeto sostituendo il cilindro portacaratteri e il quadrante
Modalità d'uso: Muovendo longitudinalmente il puntatore sul quadrante, si trasmette il movimento al cilindro che ruota nella posizione corrispondente al carattere selezionato. Abbassando il tasto destro il cilindro scatta in avanti, battendo il carattere sul foglio di carta nel rullo. Il tasto sinistro serve per la spaziatura. L'inchiostrazione avviene mediante nastro inchiostrato. Attraverso un sistema di scappamento, il carrello portacarta compie uno spostamento ad ogni battuta di tasto, permettendo la composizione di una riga.
Notizie storiche: La Mignon N. 3 apparve nel 1913, ma questo esemplare può essere datato, in base al numero di serie, attorno al 1923. Rispetto al modello precedente, la Mignon N. 3 prevedeva il comando del movimento di ritorno del carrello attraverso delle leve posizionate sul carrello stesso. Le macchine per scrivere Mignon della A.E.G. furono le più diffuse tra le macchine a tasto unico, rimanendo molto popolari fino all'ultimo anno di produzione nel 1934, grazie alla semplicità del funzionamento, all'economicità e alla velocità di utilizzo; un operatore esperto poteva raggiungere infatti la velocità di 250-300 caratteri al minuto. Il quadrante e il cilindro portacaratteri erano sostituibili per l'adattamento ai diversi alfabeti.
Autore: Hefner-Alteneck Friedrich von (progettista) (1845/ 1904); Allgemeine-Elektricitats-Gesellschaft (AEG) (costruttore) (1883/)
Datazione: ca. 1923
Tipologia: macchina da scrivere; macchina dattilografica; macchina per scrivere ad elementi intercambiabili
Materia e tecnica: metallo; plastica; gomma; cartone; panno
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 32 cm x 34.5 cm x 22 cm
Peso: 20 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Tilghman Richards, G. "Handbook of the collection illustrating typewriters : a brief outline of the history and development of the correspondence typewriter with reference to the national collection, and descriptions of the exhibits", London 1948
Mostra celebrativa "Mostra celebrativa della invenzione della macchina per scrivere sotto gli auspici del Ministero della P.I. : centenario del brevetto di Giuseppe Ravizza : novembre 1955", Milano 1955, p. 50
Dal cembalo "Dal cembalo scrivano alla scrittura elettronica : più di un secolo di macchine per scrivere : Firenze, 25 maggio - 30 giugno 1985", Firenze 1985
Credits
Compilazione: Meroni, Luca (2008)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST120-00067/
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