Dictaphone Model Cameo - dittafono - industria, manifattura, artigianato

Dictaphone Corporation

Dictaphone Model Cameo - dittafono - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

L'apparecchio è costituito da un corpo in metallo, verniciato di grigio, montato su un carrellino interamente in metallo, anch'esso verniciato di grigio e dotato di quattro ruote in gomma dura. Il lato anteriore del carrello presenta un portacilindri con nove spazi disposti su tre file. Il dittafono vero e proprio chiude la sommità del carrellino ed è costituito da una base contenente il motore elettrico e un piano superiore ospitante il mandrino e la testina di riproduzione. Il motore elettrico, per mezzo di una cinghia di trasmissione, aziona il volano in cui è infilato l'asse del mandrino; mandrino e volano sono riparati da una copertura in metallo dalle linee arrotondate. L'asse del mandrino, per mezzo di ruote dentate, mette a sua volta in rotazione la vite senza fine che, ruotando, trascina il supporto della testina lungo una guida parallela al mandrino. Sulla testina è collocato il regolatore dell'intensità di volume della riproduzione, posizionabile su quattro livelli (off, soft, medium, loud); dalla destra del diaframma sporge il supporto per l'applicazione del tubo degli auricolari o della cuffia. Alla testina infine è fissato un indicatore che scorre lungo il vassoietto frontale sul quale vanno posizionati i foglietti riportanti le informazioni sull'incisione da riprodurre. Sul lato anteriore sono posti l'interruttore per l'accensione dell'apparecchio, una manopola e una leva per l'estrazione del cilindro; sempre sul lato anteriore si trova il gancio, rivestito in gomma, per appendere la cuffia. Il supporto bipolare per l'alimentazione dell'apparecchio è collocato sul lato posteriore, mentre sul fianco sinistro si trova il supporto per il collegamento della pedaliera ad aria compressa. Il dittafono è provvisto del cavo elettrico per l'alimentazione, due diversi modelli di auricolari e nove cilindri di cera, conservati all'interno di contenitori in cartone.

Funzione: Riproduzione di suoni incisi su cilindro di cera

Modalità d'uso: Introdurre un cilindro di cera sul mandrino. Inserire la spina nella presa di corrente ed accendere il dittafono. Utilizzare la leva sul braccio per l'abbassamento della testina sul cilindro o per il suo sollevamento. Indossare la cuffia e regolare il volume della riproduzione.

Notizie storiche: I dittafoni sono apparecchi che venivano prelaventemente impiegati negli uffici per la registrazione e la riproduzione di corrispondenza corrente, successivamente da dattilografare. I primi dittafoni derivarono dal fonografo brevettato da Thomas Alva Edison (1848-1931) nel 1877. Sfruttando le vibrazioni sonore, Edison riuscì a incidere, per mezzo di una puntina mossa dalle vibrazioni di una membrana, la superficie di un cilindro, mantenuto ad una velocità di rotazione costante; facendo ripercorrere alla puntina il solco dell'incisione con la stessa velocità, le oscillazioni della puntina trasmettevano a loro volta la vibrazione alla membrana, che riproduceva il suono precedentemente registrato. Inizialmente, la superficie del cilindro era ricoperta di stagnola, ma la bassa qualità del suono spinse alla sperimentazione di diversi supporti per l'incisione; per la produzione dei cilindri, vennero quindi adottati speciali impasti a base di cera in diverse combinazioni di ingredienti. A partire dall'ultimo decennio del 1800 prese avvio lo sfruttamento commerciale del fonografo per le registrazioni musicali. Dal 1893 tuttavia il cilindro dovette confrontarsi con la concorrenza del disco che andò progressivamente affermandosi durante il primo decennio del 1900, per giungere al definitivo abbandono dei cilindri nel 1929. Se il consumo domestico vide prevalere il disco, il cilindro trovò tuttavia un'applicazione negli uffici con la diffusione dei dittafoni per la registrazione della corrispondenza destinata ad essere successivamente dattilografata. Per questo scopo vennero sviluppate macchine specializzate, basate su un principio di funzionamento del tutto simile al fonografo di Edison, che comprendevano apparecchi registratori, apparecchi riproduttori e piallatrici per livellare la superficie incisa. L'utilizzo dei dittafoni a cilindri rimase diffuso fino agli anni '50 del 1900, quando vennero sostituiti da dispositivi magnetici.

Autore: Dictaphone Corporation (costruttore) (1923/)

Datazione: post 1920

Tipologia: transcribing machine

Materia e tecnica: metallo; gomma; cartone; cera

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 39 cm x 25.5 cm x 71 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Hemardinquer P. "Le phonographe : et ses merveilleux progrès", Parigi 1930

Chew V.K. "Talking machins 1877 -1914 : Some aspects of the early history of the gramophone", London 1967

Assante E./ Ballanti F. "La musica registrata", Roma 2004

Credits

Compilazione: Meroni, Luca (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).