Ediphone - dittafono - industria, manifattura, artigianato

Thomas A. Edison Inc.

Ediphone - dittafono - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

L'apparecchio è costituito da un corpo in ghisa, verniciato di nero, montato su un carrellino interamente in metallo, anch'esso verniciato di nero e dotato di quattro ruote in gomma dura. Nella parte bassa del carrello è presente un ripiano, sul quale è collocato un portacilindri estraibile, provvisto di sei spazi. Il dittafono vero e proprio è montato sulla sommità del carrellino ed è costituito da una base in ghisa, all'interno della quale sono sistemati il motore e i circuiti elettrici, e da un piano superiore, dove si trovano il mandrino e la testina di riproduzione. Il piano superiore è sollevabile per accedere direttamente al motore e ai circuiti, per la riparazione o la sostituzione delle parti. L'asse del mandrino è infilato in un volano riparato da una copertura in metallo, al quale il motore trasmette la rotazione per mezzo di una cinghia di pelle. Sul lato destro del mandrino è presente una manopola, schiacciando la quale si spinge in fuori il cilindro. L'asse del mandrino inoltre, per mezzo di ruote dentate, mette in rotazione anche la vite senza fine che, ruotando, trascina il supporto della testina lungo una guida parallela al mandrino. Una leva situata sul braccio portatestina comanda l'abbassamento e il sollevamento della testina dal cilindro. Alla testina è collegato, attraverso un tubo flessibile in gomma marrone, una cuffia con padiglioni in celluliode; il selettore per la regolazione del volume di riproduzione è costituito da una manopola rotante posta sull'innesto del tubo delle cuffie sul diaframma di riproduzione. Sul lato frontale dell'apparecchio è presente un gancio per appendere le cuffie; col sollevamento delle cuffie, il gancio viene alzato da una molla che comanda l'accensione del dittafono. Al si sopra di questo gancio è fissato un vassoietto per l'inserimento del blocchetto di foglietti con le annotazioni dei dati dell'incisione. Sul lato posteriore dell'apparecchio si trovano la presa d'aria per il motore elettrico e due supporti, bipolare per il cavo di alimentazione e quadripolare per il collegamento dei comandi a distanza. Il dittafono è accessoriato con 6 cilindri di cera conservati nei contenitori in cartone, un cavo elettrico per l'alimentazione e una pedaliera elettrica per i comandi a distanza, dotata di due pulsanti per l'avvio della riproduzione e il riascolto del cilindro e di due gancini laterali per un opportuno posizionamento della pulsantiera in base alle esigenze della dattilografa.

Funzione: Riproduzione di suoni incisi su cilindro di cera

Modalità d'uso: Introdurre un cilindro di cera sul mandrino. Inserire la spina nella presa di corrente ed accendere il dittafono sollevando la cornetta. Utilizzare la leva sul braccio per l'abbassamento della testina sul cilindro o per il suo sollevamento. Indossare la cuffia per l'ascolto della riproduzione. Utilizzare i comandi a distanza per l'avvio della riproduzione o per il riascolto di parte dell'incisione.

Notizie storiche: Thomas Alva Edison (1848-1931), sviluppando e perfezionando invenzioni precedenti di Leon Scott e Charles Cros, brevettò nel 1877 il fonografo, il primo apparrecchio in grado di registrare e riprodurre il suono. Sfruttando le vibrazioni sonore, Edison riuscì a incidere, per mezzo di una puntina mossa dalle vibrazioni di una membrana, la superficie di un cilindro, mantenuto ad una velocità di rotazione costante; facendo ripercorrere alla puntina il solco dell'incisione con la stessa velocità, le oscillazioni della puntina trasmettevano a loro volta la vibrazione alla membrana, che riproduceva il suono precedentemente registrato. Inizialmente, la superficie del cilindro era ricoperta di stagnola, ma la bassa qualità del suono spinse alla sperimentazione di diversi supporti per l'incisione; per la produzione dei cilindri, vennero quindi adottati speciali impasti a base di cera in diverse combinazioni di ingredienti. A partire dall'ultimo decennio del 1800 prese avvio lo sfruttamento commerciale del fonografo per le registrazioni musicali. Dal 1893 tuttavia il cilindro dovette confrontarsi con la concorrenza del disco che andò progressivamente affermandosi durante il primo decennio del 1900, per giungere al definitivo abbandono dei cilindri nel 1929. Se il consumo domestico vide prevalere il disco, il cilindro trovò tuttavia un'applicazione negli uffici con la diffusione dei dittafoni per la registrazione della corrispondenza destinata ad essere successivamente dattilografata. Per questo scopo vennero sviluppate macchine specializzate, basate su un principio di funzionamento del tutto simile al fonografo di Edison, che comprendevano apparecchi registratori, apparecchi riproduttori e piallatrici per livellare la superficie incisa. L'utilizzo dei dittafoni a cilindri rimase diffuso fino agli anni '50 del 1900, quando vennero sostituiti da dispositivi magnetici.

Autore: Thomas A. Edison Inc. (costruttore) (1911/ 1957)

Datazione: post 1927

Materia e tecnica: metallo; gomma; celluloide; pelle

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 43 cm x 35 cm x 91 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Hemardinquer P. "Le phonographe : et ses merveilleux progrès", Parigi 1930

Chew V.K. "Talking machins 1877 -1914 : Some aspects of the early history of the gramophone", London 1967

Assante E./ Ballanti F. "La musica registrata", Roma 2004

Credits

Compilazione: Meroni, Luca (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).