Diehl A 18 - calcolatrice - industria, manifattura, artigianato

Diehl

Diehl A 18 - calcolatrice - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Calcolatrice elettromeccanica a tastiera estesa, dotata di un carello mobile e coperta da una carrozzeria in plastica marrone, con superficie zigrinata. La macchina è provvista di una tastiera estesa, composta da 81 tasti in plastica beige a sezione quadrata, distribuiti su nove colonne e numerati da 1 a 9. I comandi operativi sono costituiti da dieci tasti in plastica di colore marrone scuro, situati alla destra della tastiera numerica: due tasti servono per l'addizione e la sottrazione, due tasti per moltiplicazione e divisione, due tasti per gli spostamenti del carrello, tre tasti per l'azzeramento dei tre visualizzatori ed infine un tasto per l'avvio delle operazioni. Al di sopra della tastiera è situato il visualizzatore di ingresso delle cifre impostate, costituito da nove finestrelle, una per ogni colonna di tasti. Nella parte posteriore della calcolatrice è sistemato il carrello mobile su cui sono posti il totalizzatore a diciotto finestrelle e un numeratore a nove finestrelle per la visualizzazione del moltiplicatore della moltiplicazione e il quoziente della divisione. Il cavo elettrico per l'alimentazione della calcolatrice esce dal fianco destro dell'apparecchio. La macchina è accessoriata con un telo plastificato di copertura.

Funzione: Esecuzione di calcoli e operazioni matematiche

Notizie storiche: Nell'evoluzione del calcolo automatizzato, il passaggio dalle addizionatrici alle calcolatrici è caratterizzato dall'introduzione di un organo meccanico, detto traspositore, che consente l'automazione della moltiplicazione; per mezzo della registrazione del moltiplicatore su un un numeratore, il traspositore permette di eseguire la moltiplicazione con la ripetizione automatica dell'addizione, senza la necessità della continua reimpostazione dei numeri. La prima macchina di questo tipo fu realizzata tra il 1671 e il 1694 dal filosofo e matematico tedesco Gottfried Leibniz, che sviluppò la macchina aritmetica di Pascal del 1642. Il traspositore di Leibniz consisteva in un pignone con denti di diversa lunghezza. Una soluzione alternativa venne intrapresa dal fisico e matematico veneziano Giovanni Poleni che, nella costruzione della propria macchina da calcolo, utilizzò un traspositore costituito da una ruota con un numero variabile di denti. La Diehl A rientra nella tipologia delle calcolatrici pensate da Leibniz, utilizzando un pignone con denti di diversa lunghezza per l'impostazione delle cifre. Questo modello, introdotto nel 1952, segnò l'ingresso della Diehl, azienda siderurgica alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali dopo lo sforzo bellico, nel mercato in grande espansione delle macchine da calcolo per ufficio.

Autore: Diehl (costruttore) (1902/)

Datazione: post 1952 - ante 1953

Materia e tecnica: plastica; metallo

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 47 cm x 36 cm x 16 cm

Peso: 20 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Soresini F. "Storia del calcolo automatico", Roma 1977

I.B.M. Italia "Il calcolo automatico nella storia / Guida ai visitatori della mostra dedicata al "Calcolo automatico nella storia" ed organizzata dalla IBM ITALIA al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano", Milano 1959

Credits

Compilazione: Meroni, Luca (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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