Monroe G - calcolatrice - industria, manifattura, artigianato
Monroe; Baldwin Frank Stephen
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Descrizione
Calcolatrice meccanica a tastiera estesa, costituita da un corpo in ghisa verniciato di nero lucido, su cui è montato un carello mobile. La macchina poggia su quattro piedini di gomma. La tastiera è formata da 72 tasti in gomma dura, numerati da 1 a 9 e disposti in otto colonne; alla base di ogni colonna, inoltre, è posto un tasto rosso per l'azzeramento. Le colonne di tasti sono separate tra loro da indicatori visivi per l'impostazione delle cifre decimali. Alla destra della tastiera sono situati i comandi operativi. Nella parte posteriore della calcolatrice è posto il carrello mobile sul quale sono posti il totalizzatore a sedici finestrelle e il numeratore a otto spazi, per la visualizzazione del moltiplicatore della moltiplicazione e il quoziente della divisione. Sul lato anteriore della calcolatrice è posizionata l'impugnatura della leva che comanda gli spostamenti del carrello; sul fianco sinistro della macchina è situata la manovella per l'esecuzione delle operazioni. Sul lato destro del carrello inoltre si trova un'altra manovella, più piccola, per l'azzeramento dei visualizzatori.
Funzione: Macchina per l'esecuzione automatica di calcoli aritmetici
Modalità d'uso: Attraverso la tastiera si selezionano le cifre. Ruotando la manovella principale in senso orario si compiono addizioni e moltiplicazioni, mentre ruotando la manovella in senso antiorario si ottengono le sottrazioni e le divisioni. Il risultato delle addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni viene visualizzato sull'indicatore inferiore, mentre il quoziente delle divisioni viene visualizzato sull'indicatore superiore, con il resto sull'indicatore inferiore.
Notizie storiche: Nell'evoluzione del calcolo automatizzato, il passaggio dalle addizionatrici alle calcolatrici è caratterizzato dall'introduzione di un organo meccanico, detto traspositore, che consente l'automazione della moltiplicazione; per mezzo della registrazione del moltiplicatore su un un numeratore, il traspositore permette di eseguire la moltiplicazione con la ripetizione automatica dell'addizione, senza la necessità della continua reimpostazione dei numeri. La prima macchina di questo tipo fu realizzata tra il 1671 e il 1694 dal filosofo e matematico tedesco Gottfried Leibniz, che sviluppò la macchina aritmetica di Pascal del 1642. Il traspositore di Leibniz consisteva in un pignone con denti di diversa lunghezza. Una soluzione alternativa venne intrapresa dal fisico e matematico veneziano Giovanni Poleni che, nella costruzione della propria macchina da calcolo, utilizzò un traspositore costituito da una ruota con un numero variabile di denti. Il progetto di Frank Stephen Baldwin, coniugando soluzioni meccaniche derivate da entrambe le concezioni del traspositore, permise alla Monroe di essere tra le prime aziende ad introdurre sul mercato delle calcolatrici dotate di tastiera al posto di sistemi di leve, garantendo un notevole miglioramento delle prestazioni. La prima calcolatrice Monroe venne realizzata nel 1912, ma le vendite incominciarono massicciamente solo dal 1914 in poi. Il modello G vide la luce nel 1919 e fu l'ultimo a presentare una tastiera con aste sporgenti dal piano con lunghezze diverse.
Autore: Monroe (costruttore) (1912/); Baldwin Frank Stephen (inventore) (1838/ 1925)
Datazione: ca. 1919
Materia e tecnica: ghisa; acciaio; gomma; ebanite
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 44 cm x 34 cm x 17.5 cm
Peso: 15 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Soresini F. "Storia del calcolo automatico", Roma 1977
Dal Quipu "Dal Quipu al Chip : mostra storica del calcolo", Milano 1988
Credits
Compilazione: Meroni, Luca (2008)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST120-00174/
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