Bianchi 500 Corsa - motocicletta - industria, manifattura, artigianato
Bianchi; Baldi Mario
Descrizione
Motocicletta da corsa con telaio rigido a culla aperta a tripla forcella e parafanghi verniciati di celeste, mentre il serbatoio è cromato insieme alla altre parti lucide. Al centro del telaio è sistemato il motore moniclindrico verticale a quattro tempi, con valvole in testa, comandate da due alberi a camme; il tubo di scarico si trova sul fianco sinistro della motocicletta. Al di sopra del motore è sistemato il serbatoio del carburante; il serbatotio dell'olio invece si trova al di sotto della sella del pilota e presenta una superficie alettata, verniciata di bordeau. La trasmissione è a catena. Il cambio è comandato da un doppio pedale a bilanciere sul fianco sinistro. Sospensione posteriore è a ruota guidata, mentre la ruota anteriore è connessia con una forcella a parallelogramma. Sul manubrio è fissato un frontalino ellittico in legno per il numero di gara.
Notizie storiche: Il motore di questo modello deriva dalla Freccia Celeste, modello della classe 350, che negli anni '20 aveva mietuto grandi successi con Tazio Nuvolari. Sebbene non incontrò lo stesso successo della Freccia Celeste, con una moto di questo tipo, Dorino Serafini riuscì a conquistare il titolo di Campione d'Italia nel 1936.
Autore: Bianchi (costruttore) (1905/ 1957); Baldi Mario (progettista) (notizie 1923-1934)
Datazione: 1936
Materia e tecnica: metallo; pelle; gomma
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 66 cm x 206 cm x 96 cm
Peso: 195 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Cento anni "Cento anni di moto 1886-1986", Milano 1986
Gentile A. "Edoardo Bianchi", Milano 1992
Credits
Compilazione: Meroni, Luca (2008)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST120-00239/
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