FS P 7 - locomotiva - industria, manifattura, artigianato
Reggiane Officine Meccaniche Italiane
Descrizione
Locomotiva a vapore a scartamento ridotto, poggiante su un rodiggio 041, formato da quattro sale accoppiate e da un asse portante posteriore. Al di sopra della caldaia, dotata di un sistema di surriscaldamento del vapore ad espansione semplice, sono posizionati i due distinti rilievi della sabbiera, a pianta rettangolare, e del duomo, a pianta circolare, mentre nella parte anteriore si trova un fumaoilo semplice in corrispondenza della camera a fumo. Il corpo cilindrico a copertura della caldaia è affiancato dai cassoni per il trasporto delle scorte di acqua. La locomotiva dispone di due cilindri esterni, alimentati per mezzo di distributori a stantuffo secondo il sistema di distribuzione Walschaert. L'impianto frenante è costituito da un freno moderabile a vuoto automatico. La locomotiva presenta una verniciatura di colore nero lucido, ad eccezione dei raggi delle ruote, della trave dei respingenti, delle fiancate del telaio e l'incavo delle bielle verniciati di rosso e dei cerchi delle ruote di colore bianco.
Notizie storiche: Le locomotive del gruppo P sono strettamente legate alle sorti della linea giuliana Trieste-Buie-Parenzo, rilevata dall'Italia dopo il primo conflitto mondiale. La linea, lunga 123 chilometri, fu realizzata dalle Ferrovie Statali Austriache nel 1902 utilizzando lo scartamento ridotto austriaco; su questa linea, nel 1911, entrarono in funzione le prime tre locomotive del gruppo P di costruzione austriaca. Col passaggio della linea all'amministrazione italiana, le Ferrovie dello Stato commissionarono alle Officine Meccaniche Italiane di Reggio Emilia nove locomotive, derivate, con minimi aggiustamenti, dai progetti originali austriaci; in questo modo veniva ripreso lo scartamento ridotto austriaco e il rodiggio 041, insolito per il panorama ferroviario italiano. Con lo smantellamento della linea Trieste-Parenzo, venne deciso il riassegnamento delle nove locomotive P alla rete siciliana, anch'essa a scartamento ridotto. In base a queste decisione, le macchine vennero trasferite nel deposito di Palermo S. Erasmo dove avrebbero dovuto essere trasformate nel nuovo Gruppo R.402, con l'adattamento allo scartamento 950 millimetri. L'esemplare conservato presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" è l'unica locomotiva P sopravvissuta nella condizione originale. Giunta infatti in Sicilia nel 1938, rimase presso il deposito di S. Erasmo fino al 1943, in attesa di trasformazione nel Gr. R.402. Con l'occupazione di parte della Bosnia da parte delle truppe italiane durante la Seconda Guerra mondiale, venne deciso di trasferire le ultime due locomotive P superstiti in Bosnia, dove esistevano numerose linee a scartamento ridotto austriaco. La locomotiva P 4 giunse a destinazione, mentre gli eventi del settembre 1943 interruppero il viaggio della P 7 a Parma, dove rimase per vent'anni in attesa di demolizione, prima di venire restaurata e trasferita al Museo.
Autore: Reggiane Officine Meccaniche Italiane (costruttore) (1912/ 1945)
Datazione: 1923
Tipologia: locotender
Materia e tecnica: metallo
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Peso: 37 t
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Roselli G. "La ferrovia Trieste - Buie - Parenzo : e i problemi ferroviari dell'Istria e di Trieste", Trieste 1972
Molino N. "La rete FS a scartamento ridotto della Sicilia", Torino 1985
Credits
Compilazione: Meroni, Luca (2009)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST120-00412/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).