Fiat G.91 R - aeroplano - industria, manifattura, artigianato
Fiat
Descrizione
Monoplano monoposto da caccia e attacco al suolo, ad ala bassa montata a sbalzo. L'ala ha un'ossatura a due longheroni in tre tronchi, di cui quello centrale è solidale con la fusoliera; le due semiali disegnano una freccia di 37°, con profilo laminare sottile. Lungo il bordo d'uscita dell'ala si trovano ipersostentatori e alettoni. La fusoliera ha una struttura a semiguscio, realizzata in lega leggera; anche la fusoliera presenta tre parti, di cui quella centrale, solidale con l'ala, contiene i comparti per l'alloggiamento delle ruote principali. Nella parte anteriore è situata la presa d'aria del motore a reazione, il cui condotto passa al di sotto dell'abitacolo. Nel musetto del velivolo, inoltre, è situato un sistema di ricognizione fotografica costituito da tre macchine fotografiche e da un rilevatore magnetico. La parte terminale della fusoliera è solidale con gli impennaggi ed è rimovibile per gli interventi di manutenzione al motore. L'impennaggio comprende un timone verticale, completo di smorzatore d'imbardata, e due semipiani orizzontali a freccia, provvisti di parti mobili comandate da servocomandi idraulici e dotate di due semistabilizzatori a calettamento regolabile. L'abitacolo, protetto da corazze in acciaio e dotato di seggiolino eiettabile, è chiuso da un tettuccio a goccia. L'aeroplano è equipaggiato con un armamento formato da quattro mitragliatrici calibro 12,7, poste sui fianchi dell'abitacolo, e di due bombe, appese alle semiali. Il velivolo poggia su un carrello triciclo anteriore di tipo Messier, con ruote principali retrattili idraulicamente mediante rotazione verso l'interno e con ruota anteriore a doppia rotazione. L'aeroplano presenta una verniciatura mimetica.
Notizie storiche: Questo aeroplano venne elaborato nella prima metà degli anni '50 in occasione di un concorso della NATO per la fornitura di un caccia tattico leggero, inizialmente destinato ad essere adottato da varie nazioni aderenti al Patto Atlantico, ma effettivamente entrato in servizio soltanto nell'Aeronautica Militare Italiana, nella Luftwaffe e nella Força Aérea Portuguesa, nonostante venisse dichiarato vincitore del concorso nel 1958. Numerosi altri Paesi, tra cui Stati Uniti, Grecia, Turchia, Austria, Svizzera e Norvegia, considerarono per un eventuale adozione questo aeroplano, prodotto su licenza anche in Germania. Dalla versione prototipale derivarono varie altre versioni, tra le quali la G.91 R dotata di un sistema di ricognizione fotografica. Dal punto di vista militare il G.91 venne attivamente adoperato soltanto dalla Aeronautica Portoghese durante le guerre coloniali in Africa tra il 1961 e il 1974. Per quanto riguarda l'Aeronautica Militare Italiana, nel 1964, sedici esemplari di G.91 furono ricondizionati e assegnati alla pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori fino al 1981. L'esemplare posseduto dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" fu in servizio nel 2° Stormo con base a Treviso.
Autore: Fiat (costruttore) (1899/)
Datazione: 1957
Materia e tecnica: metallo
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 856 cm x 1030 cm x 400 cm
Peso: 5500 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Apostolo G. "Guida agli aeroplani d'Italia : dalle origini ad oggi", Milano 1981
Credits
Compilazione: Meroni, Luca (2009)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST120-00415/
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