Utensile - industria, manifattura, artigianato
ambito italiano
Descrizione
Struttura pricipalmente di ottone con parti di ferro. Braccio ricurvo a sezione quadrangolare reggente guida verticale a sezione poligonale, con puntale modanato, traversata da asta acuminata scorrevole. Piattaforma circolare con tre fermi di ferro muniti di albero verticale ospitato entro estroflessioni lobate della stessa. I fermi sono regolabili in altezza mediante viti poste all'estremità di tre dei quattro piedi che la sostegono, con foggia a colonnina, leggermente sagomata. Viti di fissaggio a testa circolare e profilo con zigrinatura a canestro.
Funzione: L'utensile serviva per porre in assetto le ruote degli orologi, in modo che i loro alberi (o assi) risultassero ortogonali alle piastre. Praticati infatti i fori atti ad accogliere i perni inferiori del rotismo sulla prima piastra, anche sulla seconda di queste, o sui ponti che componevano la struttura portante del rotismo, doveva essere effettuata la stessa operazione. Era necessario inoltre che i fori superiori fossero posizionati esattamente in asse con quelli inferiori, al fine di mantenere la verticalità degli ingranaggi e dunque la loro scorrevolezza. Questa era appunto la specifica funzione assolta, specie per quanto riguarda le pendole, dall'outil à planter, definito altrimenti, mediante traduzione dalla "encyclopédie", utensile "per mettere diritte le ruote nella struttura". Nel caso degli orologi da tasca era invece preferito l'impiego del tornio "burin fixe".
Modalità d'uso: Mediante asta scorrevole acuminata si centrava il foro sulla piastra inferiore, fermata dai relativi blocchi. Successivamente montata, la piastra superiore si forava con la medesima asta nel punto atto ad accogliere il perno corrispettivo. Esistevano esemplari di grande formato, destinati alle pendole, ma anche pezzi più piccoli utilizzati per gli orologi portatili, in sostanza funzionanti con le stesse modalità. Presentavano tuttavia una particolarità: una seconda asta, posta bene in asse con la superiore, scorreva entro la base. Bastava dunque far scendere l'asta superiore per contrassegnare sul ponte il punto in cui praticare il correlativo foro. In questo caso non erano più necessari i blocchi per fermare la piastra, dato che questa veniva mantenuta in posizione dall'operatore semplicemente con la mano.
Notizie storiche: Questo tipo di utensile fu ideato in un momento imprecisato, ma comunque piuttosto antico, in quanto presentato nella "Encyclopédie" mediante esemplare già perfezionato. Un pezzo di produzione italiana mostra la base formata da quattro sostegni, due dei quali ripiegabili a cerniera; pertanto è stata avanzata l'ipotesi che questa tipologia di utensile, una volta ridotto l'ingombro, fosse impiegato anche nel caso di operazioni di manutenzione.
Ambito culturale: ambito italiano
Datazione: 1800 - 1899
Tipologia: utensile per sistemare diritte le rotelle degli orologi; utensile per mettere diritte le ruote nella struttura; outil à planter; outil pour mettre les roues de montres droites
Materia e tecnica: ottone; ferro
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 13 cm x 13.5 cm x 20 cm
Peso: 0.62 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
De' Toma, N. "La misura del tempo. L'antico splendore dell'orologeria italiana dal XV al XVIII secolo", Trento 2005, pp. 297-298;
Mestiere Sapere "Il mestiere e il sapere duecento anni fa: tutte le tavole dell'Encyclopedie francaise", Milano 1983, pp. 516-517 tav. 273
Credits
Compilazione: Ratti, Rosanna (2008)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST130-00038/
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