Brionvega FD1101 - ricevitore per filodiffusione - industria, manifattura, artigianato

Brionvega S.a.S.; Castiglioni Achille; Castiglioni Pier Giacomo

Brionvega FD1101 - ricevitore per filodiffusione - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Apparecchio a forma di parallelepipedo in materiale plastico nero con piano superiore ribassato a forma di vaschetta. Realizzato in materiale termoplastico antiurto è costituito da due parti: la parte inferiore contiene i circuiti di funzionamento con elementi disposti in orizzontale per ottenere un oggetto allungato, quella superiore contiene i tasti di funzionamento e la griglia protettiva dell'altoparlante magnetodinamico. Il circuito interno comprende 1 diodo, 5 transistor e un raddrizzatore a ponte. Lateralmente si hanno due piccole manopole per la regolazione dei toni e del volume. L'apparecchio può essere sistemato anche in posizione verticale sia sul lato maggiore che minore. E' presente una presa per magnetofono e altoparlante esterno da 15 Ohm. Caratteristiche tecniche: regolatore di tonalità: singolo-rotativo potenza d'uscita: 2,5W col 10% di distorsione alimentazione: c.a. 125-160-220V, 50Hz

Funzione: Radioricevitore per programmi trasmessi in filodiffusione attraverso le linee telefoniche. Gamme d'onda a sintonia predisposta su sei canali a tasti. Ricevitore a sintonia predisposta per la ricezione dei sei canali di filodiffusione modulati in ampiezza e distribuiti con rete telefonica.

Modalità d'uso: Il Centro di Produzione Rai, invia i segnali audio alla rete telefonica via cavo. Presso le centrali telefoniche, sei apparecchi producono onde lunghe a banda larga in AM. Ogni canale trasmette un programma. Queste trasmissioni vengono inviate via cavo telefonico agli abbonati. Presso gli utenti, un apposito filtro separa la linea telefonica da quella della filodiffusione. L'utente, mediante i tasti del ricevitore, selezione il canale desiderato tra i sei disponibili preselezionati.

Notizie storiche: Il design degli anni Cinquanta rappresentò in Italia il primo stile moderno diffuso a livello popolare. Questo fatto fu in gran parte dovuto alle condizioni storiche e politiche particolari in cui l'industrial design italiano si trovò ad operare nel dopoguerra. Le forze riformiste, escluse dal governo e dalla politica, erano alla ricerca di formule operative in grado di riconciliare cultura e realtà. Tutto rifletteva il desiderio di ristabilire un rapporto conoscitivo attivo tra classe intellettuale e masse. Nel frattempo, la ripresa economica vide la crescente richiesta di oggetti che fossero simbolo di modernità e ricchezza. Il design si concentrò sul rinnovamento delle "forme dell'abitare" come simbolo del cambiamento profondo della società. La produzione di massa di prodotti di arredo innovativi sembrava un'occasione per superare le strozzature della cultura del paese e il suo livello di arretratezza. Questo disegno riformista trovera' importanti alleati nei piccoli e medi imprenditori che vedevano nel design l'occasione per creare un mercato popolare di beni di consumo nuovi. Il design del tempo era interessato alla riduzione a forme semplici ma dinamiche, all'identificazione della struttura come segno portante dell'oggetto. Un modo di operare ancora architettonico, che affrontava il progetto di design come parte terminale di un progetto più ampio per arrivare, attraverso l'architettura, all'oggetto e all'utensile. Le materie plastiche divengono scelta privilegiata dei designer per le loro qualità tattili, di infrangibilità, possibilità di colori, serialità. Saranno poi gli anni '60, con l'avvento del transistor, a rendere possibile la produzione di elettrodomestici più piccoli ed economici. In questo contesto si inserisce la nascita della filodiffusione, un servizio aggiuntivo della telefonia con abbonamento. Nel 1958 grazie ad un accordo tra la RAI e le società telefoniche del tempo, la filodiffusione porta nelle case i programmi radiofonici della RAI e due canali di musica jazz, classica e leggera, ad alta fedeltà e senza pubblicità. Il servizio offriva una larghezza di banda di 7 kHz e la stereofonia, in una epoca in cui il segnale radio (allora solo in Modulazione d'Ampiezza ) era monofonico e con una larghezza di banda di 4,5 kHz. La pubblicità dell'epoca (Radiocorriere) recita: "La Filodiffusione consiste nel trasmettere dei segnali acustici da un impianto trasmittente a diversi impianti riceventi per mezzo di radio onde convogliate da una rete di fili che esiste ormai in ogni città e che costituisce la rete telefonica urbana. I trasmettitori della Filodiffusione funzionano nella banda delle onde lunghe e, per ascoltare i programmi, occorre ricorrere a un apparecchio ricevente che venisse collegato al filtro inserito all'arrivo della linea telefonica e utilizzare un apposito adattatore-rivelatore già provvisto di tasti per la ricezione dei 6 canali della Filodiffusione. Proprio per i vantaggi su indicati il sistema di trasmissione è ormai molto diffuso all'estero: 300.000 utenti in Svizzera, oltre un milione in Inghilterra, circa 500.000 in Olanda, ecc." Inizialmente la filodiffusione era un prodotto di nicchia limitato ad alcune città (Torino, Milano, Roma e Napoli) ma negli anni del boom economico si diffonde nelle case. Nel 1966 il servizio viene ampliato e le tariffe di abbonamento si abbassano. Questo fa si che da 8.400 abbonati del 1966 si passa ai 120.000 del 1969. Negli anni 1976-78 si raggiunge il massimo numero di abbonati, intorno ai 520.000-530.000. La crescente diffusione delle radio private nel corso degli anni '70 ha visto l'arrestarsi della diffusione di questo servizio, rimasto come servizio soprattutto in alcuni alberghi, ospedali, grandi magazzini. I costi di abbonamento, dell'epoca della nascita del servizio, erano di 27.000 lire per l'installazione e di 15.000 lire per l'apparecchio adattatore-rivelatore del segnale." (Radiocorriere TV, Torino, dicembre 1958) . Oggi il costo dell'abbonamento al servizio Telecom è di 2,08 euro all'anno, più 3 euro per l'attivazione (prezzi IVA esclusa). Dal 1996 la Filodiffusione approda alla trasmissione del suono in forma digitale sia nella fase di produzione delle rubriche che nella fase della trasmissione grazie alla possibilità di ascoltare i canali della Filodiffusione via satellite (che diviene completamente digitale nel 2004). Nel 1999 iniziano le trasmissioni in streaming Real Audio, su Internet dei canali IV e V. Nel Giugno 2003 la RAI realizza un sito e una pagina Televideo per affiancare alle trasmissioni informazioni di alto livello culturale. Oggi la Filodiffusione RAI propone musica leggera e classica per 24 ore al giorno 365 giorni l'anno.

Autore: Brionvega S.a.S. (costruttore/ produttore) (1945/); Castiglioni Achille (designer) (1918/ 2002); Castiglioni Pier Giacomo (designer) (1913/ 1968)

Datazione: ca. 1967 - ca. 1970

Tipologia: filodiffusore a transistor

Materia e tecnica: plastica di Acrilonitrile-Butadiene-Stirene (ABS); metallo

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 34.5 cm x 16 cm x 8.5 cm

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Fossati P. "Il design in Italia: 1945-1972", Torino 1972, pp. 128-129

Grassi A./ Pansera A. "Atlante del design italiano 1940-1980", Milano 1980, p. 111

Branzi A. "Capire il design", 2007, pp. 200-202

Carugati D.G.R. "BRIONVEGA progetto l'emozione", Milano 2003

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2008); Testa, Geraldine (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

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