Magnadyne Radio Modello Radiobalilla - radioricevitore - industria, manifattura, artigianato

Magnadyne Radio

Magnadyne Radio Modello Radiobalilla - radioricevitore - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Apparecchio costituito da un mobile impiallacciato in legno di noce lucidato a spirito leggermente arrotondato negli angoli superiori, mentre i fregi applicati sono in ottone nichelato. La parte superiore dell'apparecchio è occupata dall'altoparlante applicato alla parete frontale. L'altoparlante è protetto da un fregio metallico riportante la scritta "RADIO BALLILA" con le due parole separate da un fascio littorio. Tra fregio e altoparlante è inserito un tessuto rosso scuro. Nella restante parte dell'apparecchio è inserito un circuito reflex a tre valvole. Nella parte bassa del lato frontale, sottolineati da due caratteristiche mascherine metalliche, si trovano i comandi per l'accensione e la regolazione del volume e la sintonia (dove sono indicate le frequenze e i nomi delle città europee corrispondenti). La mascherina della manopola dell'accensione riporta il nome dell'azienda costruttrice. Sul retro e' presente un fondello in cartone marrone pressato e traforato a nido d'ape, inserito dal basso verso l'alto.

Funzione: Ricezione di frequenze radio ad onde medie a modulazione di ampiezza (AM) per l'ascolto di programmi radiofonici.

Modalità d'uso: L'apparecchio funziona con alimentazione in corrente alternata proveniente dalla rete elettrica, collegato ad un'antenna e a terra. Una volta acceso l'apparecchio e regolato il volume, si sintonizza il canale desiderato agendo sull'apposita manopola. Le stazioni radiofoniche trasmettono voci e suoni modulando le onde radio che diffondono dalle loro antenne. Si ha così il segnale trasmesso (a bassa frequenza trattandosi di suono). L'onda radio ha la frequenza della stazione trasmittente ed ampiezza dipendente dalla potenza della trasmittente. Il segnale viene applicato alla corrente oscillante che determina l'onda radio ovvero che alimenta l'antenna trasmittente. La radio funziona da ricevitore ovvero preleva dalla corrente oscillante in arrivo il segnale a frequenza acustica da amplificare e ritradurre in suoni. La supereterodina è un circuito a conversione di frequenza, capace di ricevere e demodulare una vasta gamma di frequenze assicurando una ricezione priva di interferenze, crepitii e oscillazioni. Attraverso questo circuito era possibile convertire le frequenze ricevute ad una frequenza fissa chiamata frequenza intermedia alla quale operavano tutti i circuiti di filtraggio e demodulazione. Voci e suoni vengono poi riprodotti da vibrazioni meccaniche del riproduttore sonoro (ovvero il cono dell'altoparlante).

Notizie storiche: La Radio Balilla era un ricevitore popolare prodotto solo nel 1937-38 da diverse case costruttrici italiane come Allocchio Bacchini, CGE, RadioMarelli, Telefunken, ecc. secondo caratteristiche tecniche (circuito a 3 valvole) ed estetiche stabilite e standardizzate a cura dell'Ente Radio Rurale, voluto dal regime fascista e promosso dal Ministero della Comunicazione. Faceva parte del progetto di diffusione della radio iniziato dal regime fascista nel 1933 con la Radio Rurale ma era realizzato con materiali non molto pregiati e venduto ad un prezzo imposto di Lire 430. L'intento era la massima diffusione della radio per utilizzarla come strumento di propaganda politica (si ricordi l'obiettivo del Duce di "dare due milioni da radio agli italiani"). Questa radio non ebbe però la diffusione auspicata sia a causa dei costi elevati dell'abbonamento EIAR sia perché non avendo i rivenditori un grosso guadagno, non ne promuovevano le vendite. Inoltre, a causa dello scarso margine di guadagno dei costruttori, ne venivano prodotti pochi esemplari alla volta. Per questo successive produzioni avevano spesso caratteristiche leggermente diverse a seconda dei componenti disponibili al momento. Questa radio necessitava di una buona antenna per la ricezione e permetteva di ricevere in maniera soddisfacente i segnali dalle emittenti locali. Spesso era comunque possibile ricevere segnali dalle emittenti estere, durante le ore serali o notturne. Questa tipologia di radio venne prodotta per poco tempo, sostituita a partire dal 1939 dalla Radio Roma, altro tentativo di realizzazione di radio popolare, sempre a tre valvole ma con prestazioni superiori.

Autore: Magnadyne Radio (costruttore/ produttore/ progettista) (1922/ 1971)

Datazione: 1936 - 1938

Materia e tecnica: legno di noce / impiallacciatura; metallo; ottone nichelato; tessuto di tela

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 32.3 cm x 21 cm x 34 cm

Peso: 6.5 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Soresini F./ Chiantera A. "Radio d'epoca", Milano 2001, pp. 194-195

Catalogo Antique "Catalogo Antique Radio", 2006, p. 498

Tarabella E. "Un po' di Storia della Radio e delle "Macchine Parlanti"", Massarosa (LU) 1993, pp. 176-177

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2009); Testa, Geraldine (2009)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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