Circuito di calcolo - informatica
I.B.M. Italia
Descrizione
Il dispositivo è costituito da un telaio di plastica avente la parte superiore in acciaio. Sulla parte superiore sono inserite 6 valvole termoioniche (pentodi, codici: 6136 e 6AU6WA) ed un relé; nella parte interna una serie di componenti elettronici sono assemblati in un circuito e connessi tra loro con cavi di rame ricoperto e stagnature: si tratta di resistori, condensatori, diodi, e altri componenti tra i quali varie bobine di arresto della propagazione di segnali di disturbo. I cavi più lunghi sono intrecciati tra loro. Sulla parte inferiore del telaio si trova una morsettiera metallica per la connessione elettrica di questo dispositivo nel sistema.
Soggetto: Fino ai primi anni '60 le memorie venivano realizzate con nuclei di ferrite, dalla forma di piccolissimi anelli. Su un telaio piano venivano posti, in forma di matrice, n · n nuclei, ognuno attraversato da quattro fili: due paralleli ai lati del telaio, due intrecciati. Per quelli paralleli ai lati e per uno di quelli intrecciati era possibile ricorrere a macchine, ma per il quarto filo lo spazio dentro l¿anello era troppo stretto e le macchine non ce la facevano a farlo passare: occorrevano mani umane. Un lavoro delicatissimo, paragonabile a un ricamo. Nel caso del 7090, il piano di memoria conteneva 32 · 32 = 1.024 nuclei; 36 piani sovrapposti in forma di pila formavano una memoria di 1.024 voci; 32 pile formavano tutta la memoria del 7090. Complessivamente, pertanto, oltre 250 mila anellini da infilare.
Funzione: Il dispositivo è un modulo standard di circuito elettronico, sostituibile; la sua funzione specifica integra l'esecuzione di operazioni logiche e aritmetiche del calcolatore.
Modalità d'uso: L'utilizzo avveniva all'interno del sistema IBM704.
Notizie storiche: Il calcolatore IBM 704 è di tipo scientifico, molto utilizzato per calcoli ingegnieristici e scientifici. Il sistema 704, presenta una memoria interna a nuclei magnetici (nuclei di ferrite) che sostituisce quelle a tubi catodici e di tipo elettrostatico dei predecessori, questo innalza la velocità di calcolo grazie alla drastica riduzione dei tempi di accesso alla memoria interna: da millesimi di secondo a circa 12 milionesimi di secondo. Il sistema continua ad avere diversi livelli fisici di memoria, compreso un tamburo magnetico che aiuta la memoria interna per lo più memorizzando parte dei programmi, tabelle di calcolo e risultati intermedi del processo. I circuiti che eseguivano le operazioni logico aritmetiche continuano ad essere quasi esclusivamente costituiti da moduli di circuiti a valvole termoioniche come i predecessori di questa generazione di calcolatori. Rispetto ai predeccessori, per il calcolo scientifico, il nuovo calcolatore viene dotato dell'aritmetica floating-point (a virgola mobile) e di varie nuove istruzioni. Inoltre, appositamente per il 704, viene impostato da John W. Backus, uno dei capo progetto della IBM, il linguaggio FORTRAN (FORmula TRANslot). Il programma venne distribuito a tutti i clienti che avevano ordinato il 704 e questo fu per un vero e proprio test al linguaggio che permise la definizione del compilatore in 6 mesi anzicchè in 2 anni come previsto. Il calcolatore IBM 704 è stato prodotto dal 1954 al 1960.
Autore: I.B.M. Italia (costruttore/ produttore/ progettista) (1927/)
Datazione: post 1954 - ante 1954
Materia e tecnica: rame; plastica; acciaio; vetro; stagno
Categoria: informatica
Misure: 3 cm x 24.7 cm x 19 cm
Peso: 0.6 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
I.B.M. Italia "Il calcolo automatico nella storia / Guida ai visitatori della mostra dedicata al "Calcolo automatico nella storia" ed organizzata dalla IBM ITALIA al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano", Milano 1959
I.B.M. Italia "Tre secoli di elaborazione dei dati", Milano 1975
I.B.M. Italia "Tre secoli di elaborazione dei dati", Milano 1980
Credits
Compilazione: Iannone, Vincenzo (2011); Schira, Renato (2011)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST170-00014/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).