Scheda a transistor - informatica
I.B.M. Italia
Descrizione
Il dispositivo è costituito da una piastra rettangolare di bachelite opportunamente sagomata sugli spigoli e su uno dei lati corti dove hanno termine le strisce metalliche del circuito stampato cui la piastra fa da supporto. Sul lato opposto rispetto al circuito stampato sono installati componenti elettronici quali resistori, transistor, diodi. Sul medesimo lato sono presenti fili di rame stagnato che fungono da collegamenti elettrici. Quattro degli otto transistor (quelli con indicato sul corpo col numero "680") sono provvisti di dissipatori termici in alluminio (di colore rosso).
Modalità d'uso: L'utilizzo avviene all'interno del Sistema IBM 1400.
Notizie storiche: La serie 1400 dell'IBM appartiene alla cosiddetta seconda generazione di computer che utilizzava circuiti a transistor e che all'incirca comprende la produzione di computer tra la fine degli anni '50 e gli anni '60. L'IBM 1401, il primo della serie 1400, è il prodotto che ha dato inizio alla posizione predominante dell'IBM sul mercato mondiale: annunciato nel 1959 e rimasto in commercio fino al 1971. Ebbe un grande successo commerciale tanto da superare, nei suoi vari modelli, le 20.000 unità vendute. Il Sistema 1401 era un elaboratore commerciale della seconda generazione, di ridotte dimensioni, progettato per le piccole e medie aziende, i cui elementi base erano, oltre all'elaboratore IBM1401, un lettore/perforatore di schede IBM1402 e una stampante IBM1403, inoltre, potevano far parte del sistema un lettore/selezionatore IBM1210 mod. 4 e fino a 6 unità a nastro magnetico IBM729 (mod. II o IV). L'unità di elaborazione 1401, in un minuto, era in grado di eseguire 193.300 addizioni (numeri a otto cifre) o 25.000 moltiplicazioni (numeri di sei cifre da numeri a quattro cifre). L¿introduzione dei transistor, come quelli presenti su questa scheda, ha rivoluzionato completamente il settore elettronico, soppiantando le valvole elettroniche e aprendo la strada a tutti i moderni dispositivi elettronici. Rispetto alle precedenti valvole elettroniche presentava diversi vantaggi, per esempio: - dimensioni molto inferiori, - assai minore potenza dissipata, - tensione di lavoro più bassa (pochi volt contro le centinaia di volt necessari per i tubi), - dispersione di calore molto inferiore, - durata molto maggiore con quasi nulla degradazione delle prestazioni nel tempo, - maggiore affidabilità, - infine costi assai più limitati. I primi transistor raggiungevano tempi di commutazione di 1/100.000.000 di secondo.
Autore: I.B.M. Italia (costruttore/ produttore/ progettista) (1927/)
Datazione: post 1960 - ante 1965
Materia e tecnica: rame; bachelite; stagno
Categoria: informatica
Misure: 6.7 cm x 11.5 cm x 1 cm
Peso: 0.04 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
I.B.M. Italia "Il calcolo automatico nella storia / Guida ai visitatori della mostra dedicata al "Calcolo automatico nella storia" ed organizzata dalla IBM ITALIA al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano", Milano 1959
I.B.M. Italia "Tre secoli di elaborazione dei dati", Milano 1975
I.B.M. Italia "Tre secoli di elaborazione dei dati", Milano 1980
Credits
Compilazione: Iannone, Vincenzo (2011); Schira, Renato (2011)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST170-00030/
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