Unità di lettura - informatica
I.B.M. Italia
Descrizione
Il dispositivo è costituito da una struttura di alluminio sulla quale è inserito un motore elettrico al cui un albero è solidale un disco di acciaio; detto disco fuoriesce da una finestra aperta su una base plastica. Sulla struttura sono presenti: un connettore per il collegamento alle altri parti del sistema, un circuito elettronico su una basetta di bachelite che comanda il motore e la base plastica sopra menzionata; ciascuna parte è fissata alla struttura tramite viti. Sulla base plastica si trova la "testa di lettura" costituita da tante parti metalliche (pin) quanti i possibili fori delle schede da leggere (in questo caso 12); fili di rame inguainati collegano la testa al connettore.
Funzione: Il dispositivo permette di leggere le istruzioni contenute nelle schede perforate, trasformandole in segnali elettrici.
Notizie storiche: L'elaborazione dei dati mediante macchine meccanografiche comprende tre fasi distinte: - registrazione dei dati su schede mediante perforazioni (inizialmente 24 colonne per i fori; 80 colonne nelle versioni più recenti); - elaborazione dei dati (lettura, selezione, inserimento, calcolo, ecc.), - ottenimento dei risultati sotto forma di perforazioni su schede o di prospetti stampati (tabulazione) Il sistema di lettura delle schede è una delle parti principali di queste macchine, assieme al pannello di controllo, i contatori e le memorie. La prima tabulatrice di Hollerith utilizza una pressa ad aghi per la lettura di una scheda alla volta che non viene letta per intero bensì solo nelle posizioni (40) connesse a uno dei contatori. Successivamene, nel dispositivo di lettura, compare un sistema di trascinamento delle schede consistente in uno spazzolino metallico percorso da corrente che avverte i fori e la loro posizione attraverso la chiusura di un circuito elettrico, generando così impulsi elettrici che fanno scatare i relè corrispondenti o, negli elaboratori di generazione più recente, trasmessi e registrati nella memoria in attesa di essere utilizzati. Le schede si utilizzano fino agli anni '70, quando compare la tastiera alfanumerica che permette di inserire direttamente i dati e le informazioni per l'elaboratore.
Autore: I.B.M. Italia (costruttore/ produttore/ progettista) (1927/)
Datazione: post 1960 - ante 1960
Materia e tecnica: plastica; rame; alluminio; acciaio
Categoria: informatica
Misure: 9 cm x 15.5 cm x 8 cm
Peso: 0.9 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
I.B.M. Italia "Tre secoli di elaborazione dei dati", Milano 1975
I.B.M. Italia "Tre secoli di elaborazione dei dati", Milano 1980
I.B.M. Italia "Il calcolo automatico nella storia / Guida ai visitatori della mostra dedicata al "Calcolo automatico nella storia" ed organizzata dalla IBM ITALIA al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano", Milano 1959
Credits
Compilazione: Iannone, Vincenzo (2011); Schira, Renato (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST170-00056/
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