Ruston, Proctor & Co. Ltd. - locomobile - industria, manifattura, artigianato

Ruston, Proctor and Co. Ltd.

‹ precedente | 1 di 2 | successivo ›

Ruston, Proctor & Co. Ltd. - locomobile - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

La macchina è formata da due parti funzionalmente distinte: una caldaia, o generatore di vapore, e una motrice che utilizza il vapore prodotto dalla prima parte per generare forza motrice. La caldaia è la parte più ingombrante della macchina con il focolare da un lato, dietro ad un robusto sportello sul lato anteriore della locomobile, e a seguire un corpo cilindrico che termina con la camera del fumo e il camino, quest'ultimo attualmente steso e appoggiato su una forcella nella configurazione "a riposo". All'interno del corpo cilindrico corre il fascio dei tubi da fumo, 26 in tutto, che parte dalla piastra a tubi visibile nel focolare e arriva in fondo alla camera dei fumi e, quindi, al camino dove porta i fumi della combustione. Il fascio tubolare, le pareti ed il cielo del focolare costituiscono la superficie riscaldante della caldaia: con la macchina in funzione, sono coperti dall'acqua. Al di sopra del corpo cilindrico, si estende il meccanismo del motore che sfrutta il vapore grazie ad uno stantuffo a doppio effetto posto nella camera di espansione, o cilindro, fissata sopra il focolare; Il piede dello stantuffo tramite uno snodo detto "testacroce" si collega alla biella che a sua volta, tramite l'abero-manovella, aziona il volano posto sul lato destro della macchina. In prossimità della camera di espansione, sempre sul lato destro, è presente il regolatore di Watt che, azionato dal movimento del volano, agisce sulla valvola, detta "a farfalla", che regola il flusso del vapore in ingresso nel cilindro. Sul lato sinistro, è ben visibile il tubo uscente dal cilindro che porta il vapore di scarico alla base del camino per aiutare l'uscita dei fumi della combustione. La macchina a vapore, così fatta, è montata su un carro metallico avente le ruote anteriori, munite di freni in legno per lo stazionamento, di diametro maggiore rispetto a quelle posteriori. Altri dati tecnici Locomobile a vapore ad un cilindro Potenza effettiva: 13 Cv Diametro del cilindro: 203 mm, fascia: 305 mm Diametro del volano: 1370 mm, fascia: 165 mm Giri del motore: 140 giri/minuto Tubi bollitori: 26, diametro: 63mm Superficie riscaldata: 10 mq Pressione: 8 kg/cm2 .

Funzione: Utilizzata specialmente in agricoltura come macchina motrice per azionare tramite cinghie trebbiatrici e presse per foraggi o tramite funi per gli aratri.

Notizie storiche: La locomobile Ruston era importata dalla ditta W. De Hann di Milano fin dai primi anni del '900 che forniva anche le trebbiatrici; in Italia solo la Breda costruì vaporiere e incominciò soltanto dopo la guerra 1915/18. La produzione delle locomobili ebbe un grande sviluppo in Inghilterra grazie alla disponibilità di ferro, ma soprattutto all'abbondanza di carbone per azionarle. In agricoltura, dalla fine del XIX secolo e per 30 anni circa, il vapore fu quasi l'unica fonte di energia meccanica utilizzabile; oltre che per la trebbiatura ebbe qualche ruolo nei lavori di scasso azionando aratri a bilanciere a mezzo di funi. L'evoluzione della tecnica intorno all'uso del vapore in agricoltura vide l'adozione dei sisistemi Violati-Tescari, Fowler e, più tardo, quello a trazione diretta, detto sistema Ceresa; tutti abbandonati non appena comparvero le prime trattrici con il motore a scoppio.

Autore: Ruston, Proctor and Co. Ltd. (costruttore/ produttore/ progettista) (1857/1918)

Datazione: post 1906 - ante 1906

Tipologia: portable steam engine

Materia e tecnica: metallo

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 1.85 m x 3.88 m x 5.94 m

Peso: 4800 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Leonieri "Locomobili e trebbiatrici", 1919

"Manuale Hoepli",

Bollino Giorgio "Il trattored'epoca", 1994

Credits

Compilazione: Iannone, Vincenzo (2011); Schira, Renato (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

‹ precedente | 1 di 2 | successivo ›

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).