Electra - trattore - industria, manifattura, artigianato
Officine Meccaniche Camillo Sacerdoti & C.
Descrizione
Automezzo con struttura completamente in metallo, con due ruote motrici posteriori di grandi dimensioni e munite di lamine oblique piegate a "L"; le ruote anteriori, più piccole, hanno il battistrada con una lama centrale. Posteriormente, tra le ruote e i parafanghi, è posizionato il sedile di guida; a distanza di braccia, segue il volante e le leve per la guida dell'automezzo. Partendo dal volante, tutta la parte anteriore è ricoperta da un carter metallico con due sportelli laterali e uno anteriore, incernierati superiormente. Dallo sportello anteriore si affacciano a metà dell'altezza e simmetricamente rispetto ai lati, due fanali. Detto carter ricopre il motore elettrico trifase, fissato allo chassis e l'avvolgicavo posto poco sopra che porta avvolto il cavo elettrico per l'alimentazione del motore. Il cavo, tramite delle guide a carrucole, passa alla parte posteriore del trattore, dove è posizionato una robusta asta metallica verticale con in cima un'ulteriore carrucola per la sospensione e lo svolgimento del cavo. Altri dati tecnici Il tipo B è equipaggiato con motore trifase 50 V, 42/52 periodi Giri del motore: 1200 - 1425 giri/minuto Potenza: 23/27 HP Velocità: 3 - 5,5 km/h (idem retromarcia) Diametro puleggia: 280 mm Carreggiata: 1,25 m Passo: 1,60 m Altezza da terra: 0,30 m .
Notizie storiche: Con la campagna "autarchica" che prese il via in Italia attorno al 1930 si pensava di trarre le forze per lo sviluppo della nazione dall'acqua con le centrali idroelettriche; da qui il finanziamento delle società produttrici di elettricità che arrivò al prof. Camillo Sacerdoti e che si dedicò allo studio per l'applicazione dell'elettricità nella motoaratura, nasceva così nel 1932 l "Elettra". All'epoca c'erano cavi poco affidabili e così non si andò mai oltre la sperimentazione. Del trattore elettrico ne fu fatta anche una versione a cingoli con motore da 40 HP e con gli stessi dati tecnici di quella a ruote qui presentato. Un'altra ditta che tentò l'aratura elettrica fu la A.M.A. (anonima macchine agricole) con sede a Milano; la trattrice che produsse, sempre a ruote con alimentazione 220 V 42 periodi, 1000 giri/minuto, potenza 17 HP, si avvaleva di un tamburo di 1,40 m di diametro per manovrare il filo elettrico, era dotata di frizione per lo srotolamento e di un motorino (elettrico da 0,5 HP) per il riavvolgimento. Ad oggi, il modello qui presentato è molto raro, forse unico.
Autore: Officine Meccaniche Camillo Sacerdoti & C. (produttore/ ingegnere/ progettista) (notizie 1932)
Datazione: post 1932 - ante 1932
Materia e tecnica: metallo; gomma
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 1.72 m x 3.60 m x 2.46 m
Peso: 3500 kg
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Neri Nerlo "Macchine agricole", 1943
Stefanelli G. "Macchine agricole", 1943
Credits
Compilazione: Iannone, Vincenzo (2011); Schira, Renato (2011)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST170-00084/
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