Generatore eolico Riva Calzoni MP5 - aerogeneratore - industria, manifattura, artigianato
Riva Calzoni S.p.A.
Descrizione
L'aerogeneratore presenta un rotore, ad asse orizzontale, a pala unica. La pala è realizzata in legno multistrato e contrappesata. Sul lato del contrappeso sono applicate due masse: una, cilindrica, posta sullo stesso piano spazzato dalla pala nel suo movimento e l'altra, sul piano perpendicolare a questo, formata da due cinlindri più piccoli uniti da un anello. Un involucro di metallo, detto navicella o gondola, contiene un generatore elettrico sincrono trifase completo di raddrizzatore CA - CC. Il rotore è calettato sull'albero del generatore elettrico. All'interno della gondola sono presenti anche le apparecchiature di controllo e il motiplicatore/limitatore di giri. Sopra la gondola, verso il fondo, è posizionato uno strumento in lamierino nero: si tratta del sensore di direzione e velocità del vento.
Funzione: Trasformazione di energia eolica in energia elettrica
Modalità d'uso: Il complesso va montato, girevole, al vertice di una torre di sostegno dell'altezza di 9 metri. Il rotore è disposto sopravvento, il suo orientamento è comandato dal sensore della direzione e velocità del vento. Il passo della pala, cioè la sua inclinazione rispetto al vento, varia automaticamente per l'azione centrifuga di una massa applicata nella zona del contrappeso, ma discosta dal disco battuto dalla pala. Quando la velocità del vento supera i 2,5 m/sec, inizia la rotazione e a 5m/s inizia la produzione di energia. A 12 m/s la potenza erogata è di 3,6 kW alla tensione di 110 V. La velocità di rotazione nominale è di 350 giri/min ed il passo palare viene regolato in modo da ottimizzare il rendimento. Quando il vento supera i 12 m/s la velocità del rotore viene limitata a 430 giri/min. Oltre i 18 m/s il piano di rotazione del rotore viene automaticamente disposto parallelamente al vento. Nell'ipotesi di una velocità media annua di 5 m/s, l'energia prodotta è di 5,6 kWh/anno.
Notizie storiche: La trasformazione di energia eolica in meccanica fu attuata nell'antichità in India e in Cina, pare con rotori ad asse normale alle correnti aeree. Aeromotori elicoidali quindi con asse parallelo alla corrente si diffusero nel Mediterraneo meridionale nel VIII secolo ed in quelli del Mare del Nord nel XII secolo, con rotori generalmente quadripale formati, nel primo gruppo di paesi, generalmente da vele di ampiezza regolabile sostenute da aste radiali e cordami, mentre nel secondo gruppo prevalsero pale a traliccio di legno quali sostegno dei teli. Verso la fine del '800 e gli inizi del '900 si diffusero, nelle zone con poche disponibilità di altre energie, tipi con elica a rose di pale, meno lenti e con orientamento automatico. Negli anni fra le due guerre mondiali, gli studi sui profili alari e le eliche propulsive si estesero alle eliche motrici o turbine aeree principalmente in Germania, Russia e USA e diedero origine a rotori veloci, di grandi dimensioni, con pochissime pale accuratamente progettate e sperimentate. Dopo la seconda guerra mondiale, la necessità di sfruttare anche forme di energia molto distribuite, insieme ai progressi nella aeodinamica e nei mezzi di calcolo, portano al diffondersi di rotori velocissimi con numero di pale da 1 a 3. A tale tipologia di rotori appartiene l'esemplare oggetto di questa scheda. L'applicazione dei rotori eolici alla produzione di energia elettrica risale alla fine dell'800. In particolare, i primi brevetti si collocano negli anni '80 del XIX secolo e nel 1904 si ha la fondazione della Society of Wind Electricians. L'aerogeneratore MP5 appartiene all'ampia categoria di dispositivi per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili di energia, sviluppati sulla spinta delle crisi energetiche degli anni '70-'80.
Autore: Riva Calzoni S.p.A. (costruttore) (1966/ 2003)
Datazione: ca. 1983
Materia e tecnica: legno; acciaio; rame
Categoria: industria, manifattura, artigianato
Misure: 240 cm (lunghezza della pala, parte in legno multistrato); 268.5 cm (lunghezza complessiva della pala dal centro del mozzo); 90 cm (lunghezza del braccio contrappesato dal centro del mozzo); 110 cm x Ø 41 cm (ingombro navicella compreso il mozzo); Ø 5300 mm (Diametro massimo palettatura lato in pressione); 260 mm (Larghezza massima palettatura lato in pressione)
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Riferimenti bibliografici
Schimid J., Palz W. "European wind energy technology : state of the art of wind energy converters in the European Community", Dordrecht 1986, p. 254 f. 4.3
Cardea E. "I motori a vento", Catania 1923
Kealey E. J. "Harvesting the air : windmill pioneers in twelfth-century England", Los Angeles 1987
Pirazzi L., Gargini A. "Vie del vento : 2010", Bologna 2010
Bartolazzi A. "Le energie rinnovabili", Milano 2006
Greco P., Montesano G. "Vento per l'energia : prospettive dell'energia eolica in Italia", Bari 1990
Credits
Compilazione: Iannone, Vincenzo (2013); Schira, Renato (2013)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2014)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST170-00347/
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