Philips 2531/ Philips Sevenette 2019 - radioricevitore - industria, manifattura, artigianato

Philips

Philips 2531/ Philips Sevenette 2019 - radioricevitore - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Apparecchio radio a cassetta in bachelite con serratura e coperchio. Davanti sono visibile le due scale di sintonia per onde medie e lunghe. Lateralmente sono disposte le manopole del volume e della sintonia e il selettore di gamma. Sui fianchi e sul retro sono presenti le boccole per il collegamento dell'altoparlante esterno, dell'antenna, dell'alimentazione. All'interno si trovano 4 valvole e due circuiti a reazione con rigenerazione in modulazione di ampiezza (AM). L'altoparlante magnetico a spillo in bachelite ha forma ettagonale con griglia protettiva in bronzo con decorazione stile Art Decò. Il retro dell'altoparlante è coperto da una griglia in metallo e una tela e fuoriesce il cavo di collegamento alla radio.

Funzione: Ascolto di programmi radiofonici attraverso la ricezione di frequenze radio ad onde medie e lunghe in modulazione di ampiezza (AM).

Modalità d'uso: L'apparecchio funziona con alimentazione in corrente alternata (110V-240V con cambiatensione) e collegato all'altoparlante. Il canale desiderato si sintonizza agendo sulle apposite manopole. Le stazioni radiofoniche trasmettono il segnale a bassa frequenza (voci e suoni) modulando le onde radio che diffondono dalle loro antenne. Il radioricevitore riceve il segnale e lo sintonizza ovvero preleva, dalla corrente oscillante in arrivo, il segnale a frequenza acustica da amplificare e lo ritraduce in suoni. I circuiti a reazione ricevono, amplificano e modulano il segnale per selezionarlo. Le onde elettromagnetiche vengono poi ritrasformate in onde sonore dalle vibrazioni meccaniche del riproduttore sonoro nell'altoparlante che restituisce suoni e voci in uscita. Il suono infatti viene emesso dalla membrana che viene fatta vibrare da un'ancoretta soggetta ad un campo magnetico variabile. L'ancora vibrante e la membrana sono collegati mediante un perno sottile (spillo).

Notizie storiche: L'apparecchio fa parte della collezione di radio d’epoca raccolte da Domenico Cutrupi e donate dalla famiglia al Museo MILS. Si tratta di radio databili tra gli anni ‘20 e l’inizio anni ‘60. Nella sua vita Domenico Cutrupi ha acquistato a mercatini dell’antiquariato diverse radio a valvole che ha poi restaurato sia nei circuiti sia nell’aspetto, rendendole di nuovo funzionanti e fruibili. Dai primi acquisti dettati da un interesse storico/tecnico o estetico, Cutrupi ha poi organizzato una vera e propria collezione basata sull’evoluzione storica, tecnica e tecnologica di questi apparecchi. L’inizio della storia della radio parte a fine ‘800: dopo gli studi con scopi strettamente scientifici di Maxwell e Hertz sulle onde elettromagnetiche Guglielmo Marconi e A. P. Popov le utilizzarono per stabilire comunicazioni via etere anche a grande distanza. Nel 1896 Marconi presentò all'Ufficio Brevetti di Londra il suo sistema di Telegrafia senza fili, dandone pubblicamente la prima dimostrazione pratica. Nel 1901 fece la prima trasmissione di un segnale oltreoceano. L’invenzione di Marconi veicolava solo impulsi adatti al codice Morse e di non poteva trasmettere suoni. R. Fessenden fu il primo (1900) a riuscire a trasmettere a breve distanza un messaggio vocale. Nel 1904 Sir J.A. Fleming inventò la valvola termoionica (diodo a vuoto), che consentiva di amplificare i segnali e controllare la velocità di propagazione delle onde radio. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura di L. De Forest. L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. La prima trasmissione sperimentale senza fili, di voce e musica, mediante un microfono a granuli di carbone fu alla vigilia di Natale del 1906 ad opera di R. Fessenden. In Italia la prima radiotrasmissione in fonia avvenne a Roma nel 1908. Nel 1918 l'americano E. H. Armstrong brevettò la supereterodina (ideata da L. Levy l'anno precedente), un circuito a conversione di frequenza, capace di ricevere e demodulare una vasta gamma di frequenze assicurando una ricezione priva di interferenze, crepitii e oscillazioni. La radio era pronta per entrare nelle case. Nel 1920 nacquero le prime stazioni radio commerciali: KDKA e RCA e i primi esperimenti di broadcasting. In Olanda nel 1919 nacque la prima emittente europea che trasmetteva concerti di musica classica (e spot pubblicitari), ricevuti anche in Germania e Inghilterra. In Italia le prime stazioni private furono attive dal 1923 e nel 1925 iniziarono le prime trasmissioni commerciali. Le radio che iniziarono a popolare le case degli americani e degli europei negli anni '20 e '30, erano delle cassette in legno, spesso dall'estetica raffinata, con alcune manopole di comando esterne, valvole montate all'esterno, antenna esterna a telaio e altoparlante a tromba come quello dei grammofoni. Erano oggetti molto costosi e la ricezione era distorta e non di qualità. Lo sviluppo tecnologico portò a circuiti e valvole migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939). Gli apparecchi di questi anni erano spesso accoppiati a giradischi. Grazie alla supereterodina fu possibile la taratura della scala di sintonia in lunghezze d’onda e negli anni ‘30 comparve la scala parlante. Negli anni ‘40 iniziarono ad essere prodotti apparecchi di fattura più industriale e radioricevitori più piccoli da tenere in cucina o sui comodini. Le prime materie plastiche come la bachelite vennero usate come materiale sostitutivo del legno. L'invenzione del transistor nel 1947 nei Bell Laboratories (USA) guidati da W. Shockley, segnò la fine delle radio a valvole. Nel 1954 la società americana Regency produsse e commercializzò la prima radio completamente a transistor. Le nuove radio a transistor, oltre a permettere dimensioni e pesi molto minori, presentavano anche prestazioni molto più elevate.

Autore: Philips (costruttore) (1891-2003 ca.)

Datazione: ca. 1929

Materia e tecnica: bachelite / tecniche varie; bronzo / patinatura, tecniche varie; tessuto / tecniche varie, tecniche varie

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 38 cm x 20 cm x 18 cm (cassetta); 20 cm x Ø 48 cm (altoparlante)

Peso: 7.8 Kg (cassetta)

Peso: 3.2 Kg (altoparlante)

Collocazione

Saronno (VA), Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese

Riferimenti bibliografici

Radiomuseum 2019

Radiomuseum 2019

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2019)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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