Telefunken volksempfänger VE 301 Dyn - radioricevitore - industria, manifattura, artigianato

Telefunken; Kersting, Walter Maria; Griessing, Otto

Telefunken volksempfänger VE 301 Dyn - radioricevitore - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Apparecchio radio a soprammobile a sviluppo verticale in bachelite marrone scuro. Nella parte alta della parete frontale è presente una grande apertura rettangolare, dietro alla quale si trova l'altoparlante elettrodinamico coperto da un tessuto spesso. Sotto è inserito l'indicatore di sintonia lineare con scala parlante (frequenze e località tedesche) e indice scorrevole. In basso si trovano tre manopole per regolazione volume (controllo accoppiamento di antenna), sintonizzazione e controllo reazione oltre a due levette per commutazione di gamma e accensione/spegnimento. Sul pannello di cartone che chiude l'apparecchio sul retro, si trovano le prese per antenna e terra oltre al cavo di alimentazione. All'interno sono presenti 3 valvole e un circuito accordato a reazione con rigenerazione in modulazione di ampiezza (AM) e uno stadio BF.

Funzione: Ascolto di programmi radiofonici attraverso la ricezione di frequenze radio ad onde lunghe e medie in modulazione di ampiezza (AM).

Modalità d'uso: Le stazioni radiofoniche trasmettono il segnale a bassa frequenza (voci e suoni) modulando le onde radio che diffondono dalle loro antenne. Il radioricevitore riceve il segnale e lo sintonizza ovvero preleva, dalla corrente oscillante in arrivo, il segnale a frequenza acustica da amplificare e lo ritraduce in suoni. I circuiti a reazione ricevono, amplificano e modulano il segnale per selezionarlo. Le onde elettromagnetiche vengono poi ritrasformate in onde sonore dalle vibrazioni meccaniche del riproduttore sonoro dell'altoparlante che restituisce suoni e voci in uscita. Alimentazione in corrente alternata 220V con cambiatensione.

Notizie storiche: L'apparecchio fa parte della collezione di radio d’epoca raccolte da Domenico Cutrupi e donate dalla famiglia al Museo MILS. Si tratta di radio databili tra gli anni ‘20 e l’inizio anni ‘60. Nella sua vita Domenico Cutrupi ha acquistato a mercatini dell’antiquariato diverse radio a valvole che ha poi restaurato sia nei circuiti sia nell’aspetto, rendendole di nuovo funzionanti e fruibili. Dai primi acquisti dettati da un interesse storico/tecnico o estetico, Cutrupi ha poi organizzato una vera e propria collezione basata sull’evoluzione storica, tecnica e tecnologica di questi apparecchi. L’inizio della storia della radio parte a fine ‘800: dopo gli studi con scopi strettamente scientifici di Maxwell e Hertz sulle onde elettromagnetiche Guglielmo Marconi e A. P. Popov le utilizzarono per stabilire comunicazioni via etere anche a grande distanza. Nel 1896 Marconi presentò all'Ufficio Brevetti di Londra il suo sistema di Telegrafia senza fili. Nel 1901 fece la prima trasmissione di un segnale oltreoceano. L’invenzione di Marconi veicolava solo impulsi adatti al codice Morse. R. Fessenden fu il primo (1900) a riuscire a trasmettere a breve distanza un messaggio vocale. Nel 1904 Sir J.A. Fleming inventò la valvola termoionica (diodo a vuoto), che consentiva di amplificare i segnali e controllare la velocità di propagazione delle onde radio. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura di L. De Forest. L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. La prima trasmissione sperimentale senza fili, di voce e musica fu alla vigilia di Natale del 1906 ad opera di R. Fessenden. In Italia la prima radiotrasmissione in fonia avvenne a Roma nel 1908. Nel 1918 l'americano E. H. Armstrong brevettò la supereterodina (ideata da L. Levy l'anno precedente), un circuito a conversione di frequenza, capace di ricevere e demodulare una vasta gamma di frequenze assicurando una ricezione priva di interferenze e oscillazioni. Nel 1920 nacquero le prime stazioni radio commerciali: KDKA e RCA. In Olanda nel 1919 nacque la prima emittente europea che trasmetteva concerti di musica classica e spot pubblicitari. Le radio che iniziarono a popolare le case degli americani e degli europei negli anni '20 e '30, erano delle cassette in legno, spesso dall'estetica raffinata, con alcune manopole di comando esterne, valvole montate all'esterno, antenna esterna a telaio e altoparlante a tromba come quello dei grammofoni. Erano oggetti molto costosi e la ricezione era distorta. Lo sviluppo tecnologico portò a circuiti e valvole migliori, altoparlanti interni magneto/elttrodinamici, ricezioni non solo in AM ma anche in FM (1939). Grazie alla supereterodina fu possibile la taratura della scala di sintonia in lunghezze d’onda e negli anni ‘30 comparve la scala parlante. Questo modello VE301 venne presentato nell'agosto del 1933 alla X Esposizione Tedesca della Radio a Berlino ed era stato creato per diffondere la radio tra la popolazione. Si trattava di un progetto del Ministero della Propaganda nazionalsocialista (301 deriva infatti dalla data 30 gennaio ovvero l'ascesa al potere del partito nazionalsocialista in Germania): tutti i costruttori tedeschi dovevano fabbricare questo modello di radio, con lo stesso design, gli stessi circuiti, valvole appositamente create per questi prodotti e ad un prezzo assolutamente popolare (76 marchi al posto dei circa 400 per una radio di quell'epoca). L'obiettivo era far giungere la propaganda nazista in tutte le case. Il mobile venne disegnato da Walter Maria Kersting che si ispirò all'art Decò dell'epoca e allo stile gotico tedesco (nel quadrante di sintonia) e l'apparecchio progettato da Otto Griessing. La qualità non era delle migliori e il modello successivo VE301 DYN del 1938 migliorò l'apparecchio. Sempre nel 1938 iniziò anche la produzione del modello più piccolo ed ancora più economico DKE38 (Deutscher KleinEmpfanger) che costava solo 45 marchi.

Autore: Telefunken (costruttore) (1903-1991 ca.); Kersting, Walter Maria (designer) (1889-1970); Griessing, Otto (progettista) (1897-1958)

Datazione: ca. 1938

Materia e tecnica: bachelite / tecniche varie; tessuto / tecniche varie; metallo / tecniche varie

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 28 cm x 23 cm x 32 cm

Peso: 4.8 Kg

Collocazione

Saronno (VA), Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese

Riferimenti bibliografici

Radiomuseum 2019

Credits

Compilazione: Ranon, Simona (2019)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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