Barometrografo - fisica
Agolini, Giuseppe
Descrizione
Lo strumento è giunto all'Osservatorio nel dicembre 1912 o nel gennaio 1913, inviato in prova dal costruttore, Giuseppe Agolini, che desiderava avere un giudizio degli astronomi sul suo funzionamento. Giovanni Celoria (1842-1920) manifestò il proprio apprezzamento per le prestazioni dello strumento, confermando così il giudizio positivo già espresso da altri, ad esempio da Pietro Cardani, direttore dell'Osservatorio di Parma e presidente del Consiglio direttivo di Meteorologia e Geodinamica Italiana. Nel 1915 Agolini terminò l'installazione in vari osservatori meteorologici italiani della prima serie di barometrografi; sicuri del suo funzionamento, gli astronomi avrebbero desiderato acquistare lo strumento che già si trovava all'Osservatorio, una volta che fosse sistemato e fornito di una custodia a vetri. Lo scoppio della guerra impedì però ad Agolini di soddisfare le esigenze degli astronomi: era in atto infatti un aumento vertiginoso delle commesse, in quanto la fabbrica produceva strumenti (per esempio gli altimetri) per l'Aviazione italiana (produrrà anche altimetri per i paesi alleati); ancora nel 1921 lo strumento non era completato. Il barometrografo rileva la pressione atmosferica e la temperatura, riportando i valori su un foglio grazie a due punte scriventi. Il foglio è montato su un cilindro che ruota con grande regolarità grazie a un meccanismo a orologeria; un giro completo del cilindro avviene in una settimana (inizialmente il tamburo rotante aveva un periodo di un giorno, ma era stato sostituito nel 1913 dallo stesso Agolini). Le temperature sono rilevate attraverso una molla bimetallica collegata alla punta scrivente superiore; la dilatazione del metallo a differenti temperature provoca lo spostamento della punta. Una vite che agisce sulla posizione della molla permette di regolare lo zero delle letture. Forse questo dispositivo è stato aggiunto in seguito, perchè nella figura a fianco che accompagna la lettera di presentazione dello strumento non compare; sulla colonna barometrica c'è un termometro a mercurio sul cui sostegno in ottone è incisa la scritta "G. Agolini - Parma N. 6". Il resto dell'apparecchio serve alla rilevazione della pressione atmosferica; per la descrizione faremo riferimento alla figura già citata. Il barometro è del tipo a mercurio e la struttura è sostanzialmente simile a quella del barometro di Torricelli. Il mercurio in cui è immersa la colonna barometrica è contenuto nel basamento e nel cilindro; questo pozzetto è formato da una parte inferiore fissata stabilmente al fondo del basamento e da una parte superiore che può essere avvitata sulla parte inferiore così da isolare il pozzetto dalla vasca principale. Complessivamente lo strumento conteneva 18 kg di mercurio chimicamente puro. Sul bordo della base, che è di legno lavorato con cura, si legge la scritta "BAROMETROGRAFO AGOLINI - G. Agolini - costruttore - Parma"; sul piano superiore della base, metallico, è inciso il numero 430. La base appoggia su 3 gambe che terminano in piedini con viti calanti. Il tubo barometrico, posto in verticale nel cilindro n. 5, porta all'estremità superiore un cilindro entro cui si trova la superficie libera della colonna di mercurio. Su questa appoggia un galleggiante a disco che attraverso una struttura rigida trasmette alla penna scrivente le variazioni dell'altezza della colonna di mercurio. Al galleggiante, infatti, è fissata un'asta che scende entro la colonna verticale di mercurio fino al cilindro inferiore; qui l'estremità dell'asta si unisce ad una crociera a cui sono attaccate tre sottili montanti verticali esterni al tubo barometrico. (Continua nella scheda catalografica completa allegata)
Autore: Agolini, Giuseppe (costruttore) (1907 ca.-1921)
Datazione: 1912
Materia e tecnica: ferro; carta; ottone
Categoria: fisica
Collezione: Collezione storico-scientifica del Museo Astronomico - Orto Botanico di Brera
Collocazione
Milano (MI), Museo Astronomico - Orto Botanico di Brera
Riferimenti bibliografici
Tucci P. "I cieli da Brera: astronomia da Tolomeo a Balla", Milano 2000
Miotto, E./Tagliaferri, G./ Tucci, P. "La strumentazione nella storia dell'Osservatorio Astronomico di Brera", Milano 1989
Credits
Compilazione: Mattavelli, Marcella (2008)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/s6010-00012/
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