Micrometro filare - astronomia

Merz, Georg

Micrometro filare - astronomia

Descrizione

Insieme al rifrattore Merz da 22 cm (8 pollici francesi) di apertura Giovanni Virginio Schiaparelli (1835-1910) acquistò due micrometri filari, che chiamò M ed M', da applicare a questo telescopio. Gli strumenti gli vennero offerti da Merz al costo di 480 fiorini. Schiaparelli, che aveva visto il bel micrometro costruito per l¿astronomo Ercole Dembowsky, chiese che le viti micrometriche dei due apparecchi avessero passo diverso in modo che gli errori periodici e progressivi dei due strumenti fossero diversi. Di costruzione simile, i due micrometri sono del tipo introdotto da Joseph von Fraunhofer (1787-1826). Ciascun strumento può ruotare intorno all¿asse ottico del telescopio su un piano perpendicolare ad esso. Il micrometro M viene fissato nella posizione voluta con una ganascia di bloccaggio munita di micrometro a vite per la regolazione fine, mentre nell¿esemplare M' la rotazione è ottenuta con un pignone che ingrana su una cremagliera posta alla periferia dello strumento. Due noni contrapposti scorrono lungo i circoli di posizione, del diametro di 13 cm sia in M che in M', le cui gradazioni, in argento per M, hanno una numerazione ogni dieci gradi e sono divise in intervalli di 15', permettendo la lettura minima di 1'. Ciascun micrometro è dotato di tre fili di ragno che giacciono su un piano perpendicolare all¿asse ottico dello strumento. Due fili sono fissi e perpendicolari tra loro: il loro incrocio deve giacere sull¿asse di rotazione dello strumento. Il terzo filo, perpendicolare ad uno dei precedenti, è mobile e si può spostare grazie ad una vite micrometrica: sulla faccia anteriore dello strumento una scala incisa su una lastrina d¿argento misura le rivoluzioni intere della vite (50 nel micrometro M e 60 nel M'), mentre le frazioni di giro si leggono sul tamburo della testa della vite, diviso in 100 intervalli. Anche il filo fisso parallelo a quello mobile può essere spostato per mezzo di una vite non graduata in modo che l¿intersezione dei due fili fissi coincida con l¿asse di rotazione. La piastra su cui è avvitato l¿oculare scorre per mezzo di una piccola cremagliera lungo una direzione perpendicolare al filo mobile in modo da permettere l¿esplorazione del campo. La parte dello strumento M compresa fra il raccordo al telescopio ed i supporti dei fili è di forma conica e la sua superficie interna è completamente coperta da settori in specchietti e può essere ruotata leggermente in modo da assicurare una illuminazione uniforme dei fili, cosa che, nelle osservazioni astronomiche, era di essenziale importanza. L¿illuminazione era fornita dalle lanterne ad olio sospese cardanicamente e montate sul tubo del Merz da 22 cm. In epoca successiva nell¿esemplare M' l¿illuminazione fu resa elettrica. I micrometri erano dotati di una serie di 7 oculari, applicabili ad entrambi gli strumenti. L¿oculare usato con maggior frequenza da Schiaparelli nelle sue osservazioni di Marte fu quello da 417 ingrandimenti, l¿unico ancora conservato. Di esso, così come degli altri oculari, misurò l¿ingrandimento con un dinametro di Ramsen. Nelle misure delle doppie sovente era più conveniente osservare con un ingrandimento maggiore. Il micrometro M' servì a Schiaparelli per misurare gli errori periodici della vite del micrometro M, che fu da lui utilizzato al Merz da 22 cm. Con esso egli misurava agevolmente le stelle doppie aventi una separazione superiore a 1"; per distanze inferiori lo stesso spessore dei fili, pari a 0".68, cominciava ad influenzare le misure, che potevano solo essere stimate.

Autore: Merz, Georg (costruttore) (1793-1867)

Datazione: 1863 - 1865

Materia e tecnica: metallo; ottone

Categoria: astronomia

Collezione: Collezione storico-scientifica del Museo Astronomico - Orto Botanico di Brera

Collocazione

Milano (MI), Museo Astronomico - Orto Botanico di Brera

Riferimenti bibliografici

Tucci P. "I cieli da Brera: astronomia da Tolomeo a Balla", Milano 2000

Miotto, E./Tagliaferri, G./ Tucci, P. "La strumentazione nella storia dell'Osservatorio Astronomico di Brera", Milano 1989

Credits

Compilazione: Mattavelli, Marcella (2008)

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