Circolo meridiano - astronomia
Ertel
Descrizione
Emilio Bianchi (1875-1941), direttore dell'Osservatorio, aveva cercato di ottenere un circolo meridiano dalla ditta tedesca Bamberg - fondata nel 1871 da Carl Bamberg (1847-1892) - in conto riparazioni danni di guerra (1915-1918), ma non era riuscito nell'intento a causa della decisione della Germania di sospendere le forniture. Gli organi competenti avevano allora deciso, probabilmente su interessamento del prof. Luigi Mangiagalli, presidente della Associazione per lo Sviluppo Alta Cultura, di assegnare all'Osservatorio un circolo meridiano che si trovava presso l'Istituto Idrografico della Marina di Genova. L'Istituto Idrografico aveva acquistato il circolo meridiano di Ertel da 4" nel 1873, un anno dopo la sua fondazione. Lo strumento fu usato inizialmente per le determinazioni di tempo; più tardi venne messo in disuso, poichè si trovò più conveniente usare uno strumento dei passaggi, di utilizzo più agevole. Nel 1915 l'Ertel venne radicalmente modificato da L. Carnera al fine di avere uno strumento adatto anche alle misure delle posizioni stellari. Fu reso simmetrico con l'introduzione di un secondo circolo recante quattro microscopi con micrometro filare, in aggiunta ai quattro esistenti, per la lettura dello stesso cerchio graduato sia ad Est che ad Ovest del meridiano. Venne inoltre introdotta l'illuminazione elettrica dei cerchi, curando che fossero minime le influenze termiche sui cerchi graduati. Lo strumento giunse all'Osservatorio nel giugno del 1924, e fu posto nella nuova sede di Merate in un apposito padiglione. Lo strumento consiste in un telescopio sorretto da un asse perpendicolare al suo asse ottico. Sia il telescopio che l'asse sono formati da due tronchi di cono le cui basi maggiori insistono su un cubo formando una croce: le due parti dell'asse formano un corpo unico con il cubo, mentre le due parti del telescopio vi sono fissate con viti. L'asse è disposto orizzontalmente nella direzione Est-Ovest cosicchè il telescopio, ruotando attorno all'asse orizzontale, descrive il meridiano locale. L'asse appoggia su due sostegni fissati a pilastri di granito, i quali insistevano su stabili fondamenta, isolate dalla cupola e dal pavimento perché non venissero trasmesse vibrazioni allo strumento. Per alleggerire il carico sull'asse e ridurre sia la flessione che l'usura dei perni di rotazione vi sono due sostegni ausiliari con un sistema a molle avvitati su due sporgenze dei pilastri. Sull'asse si trovano altri due piccoli cerchi, equidistanti dal centro: su uno di questi agisce una morsa di bloccaggio dello strumento. Per mezzo della macchina per l'inversione, scorrevole su due binari, si può sollevare lo strumento dai suoi sostegni e ruotarlo attorno alla verticale in modo da portare ogni estremità dell'asse sull'appoggio opposto. Tramite osservazioni eseguite prima e dopo l'inversione si può determinare uno degli errori dello strumento. Alle due estremità dell'asse vi sono due cerchi eguali di bronzo. Entrambi hanno il lembo diviso ogni 3', con indicazioni numeriche ogni grado; le divisioni sono incise su una lastrina d'argento. Uno dei cerchi è fisso all'asse mentre l'altro può invece ruotare attorno all'asse ed essere bloccato nella posizione voluta agendo su una vite. In corrispondenza di ciascun cerchio diviso, ed esternamente ad esso, si trova un cerchio fissato al pilastro di granito. Su ognuno di questi sono disposti, a distanze uguali, quattro microscopi micrometrici per la lettura delle divisioni e un microscopio per il puntamento approssimato del telescopio prima dell'osservazione (attualmente mancano alcuni microscopi di lettura). (continua nella scheda catalografia completa in allegato)
Autore: Ertel (costruttore) (1872)
Datazione: 1872
Materia e tecnica: ottone; legno
Categoria: astronomia
Collezione: Collezione storico-scientifica del Museo Astronomico - Orto Botanico di Brera
Collocazione
Milano (MI), Museo Astronomico - Orto Botanico di Brera
Riferimenti bibliografici
Tucci P. "I cieli da Brera: astronomia da Tolomeo a Balla", Milano 2000
Miotto, E./Tagliaferri, G./ Tucci, P. "La strumentazione nella storia dell'Osservatorio Astronomico di Brera", Milano 1989
Credits
Compilazione: Mattavelli, Marcella (2008)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/s6010-00031/
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