Orologio a pendolo - misura del tempo
Alberti, Gioacchino
Descrizione
L¿orologio fu richiesto nel 1824 per sostituire un precedente orologio, probabilmente di Giuseppe Megele (1740-1816). Prima di essere acquistato fu tenuto in prova per alcuni mesi, durante il 1825, nel periodo più freddo dell¿anno e in quello più caldo: la verifica fu positiva, e l¿orologio venne posto nella sala principale dell¿Osservatorio. Il pendolo e il roteggio sono appesi ad una lastra di marmo contenuta in una cassa di noce. Questa ha una base di legno (con uno sportello anteriore) su cui appoggia una parte più stretta con due sportelli a vetri sulla faccia anteriore e vetri sui lati. L¿orologio è di tipo inconsueto, perché il pendolo è sopra il roteggio e il quadrante. Il pendolo agisce sull¿estremità di una leva, che porta all¿altra estremità una piccola massa; ad ogni semioscillazione del pendolo questo abbassa la leva permettendo così il movimento della ruota dei secondi; il movimento è bloccato subito dopo, quando la leva si rialza sotto l¿azione del peso alla sua estremità. L¿impulso al pendolo viene dato alternativamente da due piccole leve collegate al roteggio. L¿orologio è definito negli inventari "a forza costante", con riferimento alla forza peso costante che agisce sull¿estremità della leva; fa parte degli orologi che hanno scappamento a gravità, anche se è di un tipo differente da quelli che si sono affermati in seguito. Il vantaggio di questo tipo di scappamento risiede nella mancanza di contatto diretto fra l¿apparato della forza motrice e lo scappamento. Il quadrante è rotondo. Il quadrante di dimensione maggiore è diviso in 60 minuti, con indicazioni numeriche ogni 5; questo circoscrive due quadranti più piccoli: quello superiore è diviso in 60 secondi, con indicazioni ogni 5, mentre quello inferiore è diviso in 24 ore, ciascuna indicata con un numero romano. Sul quadrante si legge la scritta "GIOACHINO ALBERTI INV. IN MILANO NEL MDCCCXIX". Il pendolo è a compensazione, secondo il sistema "a griglia". L¿orologio, che sembra non aver mai funzionato, nella configurazione definitiva nella sua cassa, è stato restaurato nel corso del 1997-1998 dai Sigg. Domenico Gellera e Nello Paolucci ed è attualmente funzionante.
Autore: Alberti, Gioacchino (costruttore) (1819)
Datazione: 1819
Materia e tecnica: legno; vetro; acciaio
Categoria: misura del tempo
Misure: 58.5 cm x 49.5 cm x 341.7 cm
Collezione: Collezione storico-scientifica del Museo Astronomico - Orto Botanico di Brera
Collocazione
Milano (MI), Museo Astronomico - Orto Botanico di Brera
Riferimenti bibliografici
Gazeley, W.J. "Clock and watch escapements", Heywood & Co. LTD, London 1956, pp. 93-100
Credits
Compilazione: D'Aguanno, Antonello (2008)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/s6020-00003/
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