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Ordine: alfabetico | cronologico
P. Alphonsus Rodriguez Societatis Iesu
Cattini, Francesco; Dalla Via, Alessandro (copia da)
Dalla Via, Alessandro
S. Deicola abb. id. Gennaro. A te crudo tiranno, al cielo ingrato disse Versazio io fui giache, risuona Fama, che a Dio sei grata [...]
S. Domenico abb: 22 Gennaro Con un furto di gola un serpe infetta dell'humana natura, il primo seme Hoggi più serpi assieme Fan d'un firto di gola aspra vendetta
S. Eguvino ves: ii Gennaro A Pietro pescator Christo la Chiave consegnò del perdon de falli humani onde Eguvin non pave che un pesce del suo cuor apre gl'arcani.
S. Emeneldo abb:e M:e 6. Gennaro. Tendami più insidie empia congiura, Cmi danni á versar sangue innocente Non vuole in casa sua l’Onnipotente Colui che il vice Dio sprezza, e non cura
S. Fechino abb. 20 Gennaro varcat'haunca hormai di stige il lago la defunta Regina L'offre Fechin la Crocifissa imago, E di man la ritoglie à Libitina
S. Fintano abbate 3 Gennaro O mondana follia di cuori humani al creator rubelli Ecco Fintan che fatto nuovo Elia stimolla il cielo a fulminar flagelli
S. Gelasio II Papa. 29 Gennaro Che sedente Gelasio in questo soglio resti di Santa Chiesa La libertà contaminata, e lesa E non posso, e non voglio.
S. Gudula verg. 8 Gennaro Senza forma embrione S'el produsse Natura; Deh tu mio Dio il di cui dir compone Di vera humanità dalli figura
S. Macario abb. 24 Gennaro. O quanto é ver, che le tartarre mine A danni del mortal son sempre accense; Fer disturbar le pontificie mense Cagiona satanasso alte rovine
S. Poppone Abb. 25 Gennaro Santo contagio, o santitá, tu sei, Virtú celeste á ció, che tocchi infondi Curi languido cor, scacci gli omei Iputridi lebrosi, e li fai mondi.
S. Sulpizio arciv.o 17 Gennaro Tronca fame crudel l’età fiorita Di gentil garzoncello Sulpizio il chiama á ritornar in vita, E lo rito glie al tenebroso Nello.
S. Teodorico Ves.o 27 Gennaro. In solitario bosco, ermo, e romito Il nemico riuale il Santo assale, E benche cada al suol morto, e ferito Torna sano á spi-rar l’aura vitale.
S. Volstano. Ves. 19 Gennaro / Fá si, mio Dio, che quest’occhi sgombre / La cieca notte, e falli vigilanti, / Ne mai più in auenir tenti, o si uanti / D’ottenebrali il Regnator dell’ombre