Interno del Duomo di Milano

Uboldo, Ambrogio

Interno del Duomo di Milano

Descrizione

Identificazione: Veduta interna del Duomo di Milano

Autore: Uboldo, Ambrogio (1785-1865), incisore

Cronologia: post 1831

Oggetto: stampa

Materia e tecnica: litografia

Misure: 16.5 cm x 13 cm (parte figurata)

Notizie storico-critiche: La piccola litografia su legno di platano faceva parte dell'ampia collezione di opere d'arte di Ambrogio Uboldo, discendente di una ricca famiglia milanese di banchieri, cultore d'arte, erudito e consigliere dell'Accademia di Brera.
La ricca pinacoteca - la collezione contava poco meno che quattrocento beni - era costituita da opere eseguite da famosi artisti per lo più ottocenteschi. La serie di dipinti e sculture, fra cui si annoveravano opere di Tiziano (Ritratto di Giulio II), Gaudenzio Ferrari (Presepio), Francesco Hayez (Maria Teresa Imperatrice che presenta Giuseppe II agli Ungheresi; Betsabea al bagno; Sansone), Giuseppe Sogni (di cui il banchiere possedeva molte opere fra le quali diversi ritratti), Andrea Appiani (Rachele e Labano) era conservata presso la villa che l'Uboldo aveva fatto costruire (1808-1837) a Cernusco dall'ingegnere e architetto Carillo Rougier (attuale sede dell'ospedale).
La litografia in questione appartiene a un piccolo gruppo di incisioni eseguite direttamente dall'Uboldo che, oltre che collezionista, si dilettava nelle pratiche artistiche.
L'incisione rappresenta una veduta interna del Duomo di Milano con particolare attenzione per i dettagli architettonici e dell'impianto prospettico.
Da abile disegnatore dilettante Uboldo raffigura la navata centrale della cattedrale milanese secondo una prospettiva dall'alto e leggermente da destra. Le colonne scanalate e gli archi delle volte si stagliano innanzi allo spettatore do viziosamente disegnate. In basso sono rappresentate anche alcune figure umane che, oltre a popolare ed animare il contesto architettonico, fungono da unità di misura attraverso la quale percepire la grandezza e l'altezza dello spazio della chiesa.
Particolarmente interessante e accentuato l'uso del chiaro-scuro che dona all'intera immagine una forte sensazione di austerità.
L'uso del legno di acero di Lombardia (l'indicazione della tipologia arborea appare trascritta a mano dallo stesso Uboldo sul retro) gioca un ruolo favorevole nella definizione cromatica dell'opera e del chiaro-scuro. La superficie già colorata del legno, infatti, dona alla litografia una tonalità calda su cui si innesta perfettamente l'inchiostro.
Mentre la maggior parte delle opere della collezione Uboldo andarono sfortunatamente disperse dopo la sua morte perché vendute, questa litografia fa parte del piccolo nucleo di beni rimasti presso la sede originaria e adesso proprietà dell'ente ospedaliero.

Collocazione

Non specificata.

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Melegnano e della Martesana

Credits

Compilazione: Raimondo, Valentina (2012)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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