Il Calvario
Hugenszoon Lucas detto Luca di Leida
Descrizione
Identificazione: Crocifissione di Cristo
Autore: Hugenszoon Lucas detto Luca di Leida (1494/ 1533), inventore
Cronologia: post 1517 - ante 1599
Oggetto: stampa smarginata
Soggetto: sacro
Materia e tecnica: bulino
Misure: 406 mm x 276 mm (parte incisa)
Notizie storico-critiche: Come per Il grande Ecce homo (cfr. stampa I00477), anche questo foglio è entrato a far parte del patrimonio grafico della Pinacoteca Repossi nel 1888 con il lascito del senatore Ferdinando Cavalli. Sempre considerato un buon esemplare dell'incisione di Luca di Leida, di particolare pregio e rarità poiché stampato su pergamena, nel corso delle ricerche condotte per la mostra "Aspirazioni e devozioni. Brescia nel Cinquecento tra preghiera e eresia" tenutasi a Brescia nel 2006 si è appurato che si tratta di una copia ingannevole. Le differenze, minuziose e rilevabili solo ad un'osservazione attenta e scrupolosa, riguardano soprattutto il disegno (si notino: il numero e la posizione dei pioli della scala vicino al ladrone di sinistra; la punta della lancia del gruppo centrale che nell'originale si ferma sotto l'ombra proiettata dal cavallo, mentre in questo esemplare arriva a toccarla; la posizione delle piume del cappello di Longino; la bandiera del cavaliere in profondità al centro), poiché lo stile grafico, sebbene più impersonale e, soprattutto nelle nuvole, piuttosto accademico, è abbastanza vicino a quello del Van Leyden nella resa delle parti naturalistiche e figurate. È difficile datare questo foglio: in forma dubitativa proponiamo una datazione alta, al sec. XVI o al più al secolo successivo, basata sull'uso della pergamena, supporto non così diffuso fra le stampe d'arte e più frequentemente utilizzato nel Cinquecento, e sull'analisi del tratteggio e delle caratteristiche stilistiche sopra evidenziate. L'incisione originale costituisce uno dei capolavori della produzione grafica di Luca di Leida (Filedt Kok J.P., Lucas van leyden. The New Hollstein Dutch and Flemish Etchings, Engravings and Woodcuts 1450-1700, Rotterdam 1996, p. 92 n. 74), per qualità tecniche, compositive, prospettiche ed ideative, nonché per la piacevolezza che accompagna l'osservatore nell'indagine dei numerosi dettagli inseriti. Nulla si sa sulla formazione incisoria di questo artista: la città di Leida non aveva infatti una vera e propria tradizione grafica, eppure Luca seppe sviluppare una raffinatissima capacità tecnica che, unita a singolari doti artistiche, fece di lui uno dei maggiori incisori della storia. Come nell'Ecce homo (cfr. stampa I00477), anche in quest'opera egli ha affrontato un tema religioso tradizionale in chiave innovativa, effettuando un ribaltamento della scala di importanza per quanto riguarda la collocazione dei vari episodi nello spazio scenico. Ha inoltre recuperato l'interesse per il paesaggio naturale che aveva caratterizzato i primi anni di attività, riuscendo ad orchestrare una sapiente distribuzione delle numerose figure nei vari piani di profondità dell'ambientazione totalmente naturalistica. In quanto all'effetto coloristico, i toni scuri e marcati della prima fase stilistica hanno lasciato il posto ai toni grigi della seconda fase, che verranno presto sostituiti da un colorito argenteo. Filedt Kok J.P., Lucas van Leyden - grafiek (1489 of 1494-1533). Met een complete oeuvre-catalogus van zijn gravures, etsen en houtsneden, Amsterdam 1978, p. 154 n. B.74 kopieën 1-2, segnala l'esistenza di due copie, di cui la seconda in controparte e la prima nello stesso verso e dubitativamente attribuita a Jan Muller (1571/ 1628). Una lieve differenza di misure esistente fra l'esemplare qui catalogato e la copia segnalata da Filedt Kok, nonché considerazioni di carattere stilistico, ci inducono a non identificare fra di loro le due stampe. Il catalogo dell'opera di Jan Muller di recente pubblicato sul Print Quarterly (2004-2005) ad opera di Filedt Kok, non include l'ipotetica copia di cui sopra.
Collezione: Fondo Calcografico Antico e Moderno della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Collocazione
Chiari (BS), Pinacoteca Repossi
Credits
Compilazione: Brambilla, Lia (2003); Scorsetti, Monica (2003)
Aggiornamento: Scorsetti, Monica (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/3y010-00242/
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