Ultima cena
Agresti Livio; Cort Cornelis
Descrizione
Autore: Agresti Livio (1508 ca./ 1579), inventore; Cort Cornelis (1533/ 1578), inventore
Ambito culturale: scuola fiamminga
Cronologia: post 1582
Oggetto: stampa
Soggetto: sacro
Materia e tecnica: bulino
Misure: 349 mm x 506 mm (parte incisa); 359 mm x 548 mm (battuta della lastra)
Notizie storico-critiche: Questa stampa costituisce una copia fedele e nello stesso verso di un'incisione di Cornelis Cort datata 1578, a sua volta riproducente un affresco realizzato nel 1569 da Livio Agresti nell'Oratorio del Gonfalone a Roma (Bernardini M.G., L'oratorio del Gonfalone a Roma. Il ciclo cinquecentesco della Passione di Cristo, Roma 2002, pp. 66-73). Sede dell'Arciconfraternita religiosa e caritatevole detta appunto "del Gonfalone", tale oratorio fu costruito a partire dal 1555; il ciclo decorativo ad affresco con gli episodi della Passione di Cristo, accompagnati da sibille, profeti e figure allegoriche, venne realizzato negli anni '60-'70 dello stesso secolo da una squadra di artisti composta da Livio Agresti, Raffaellino da Reggio, Federico Zuccari, Marcantonio dal Forno, Matteo da Leccia, Cesare Nebbia, Marco Pino e Jacopo Bertoja. La composizione riprodotta in questa stampa presenta due episodi narrativi: l'ultima cena in primo piano e, oltre le colonne tortili, l'evento cronologicamente successivo della lavanda dei piedi. Cornelis Cort, il primo incisore di tale affresco, fu un importante protagonista del mondo grafico del sec. XVI. Formatosi ad Anversa nella bottega di Hieronymus Cock (1510 ca./ 1570), nel 1565 si trasferì definitivamente in Italia, prima a Venezia e di seguito a Roma. Qui nel 1571 aprì una fiorentissima scuola di incisione da cui uscirono numerosi intagli sia di invenzione sia riproducenti soggetti di artisti attivi nell'Urbe in quegli anni. Si fece propugnatore di un uso sapiente e singolare del bulino, capace di rendere una vasta gamma di valori cromatici e di ottenere incisioni dal pittoricismo marcato. Il nuovo linguaggio del Cort, così vicino alla pittura, ebbe grande fortuna e le sue stampe furono ampiamente copiate da incisori italiani e nordici. La stampa qui catalogata fu pubblicata nel 1582 da Caspar Rutz (attivo nella seconda metà del sec. XVI), mentre non è noto il nome dell'intagliatore. Zani e di seguito Bierens de Haan ipotizzano si tratti di Julius Goltzius (1550 ca./ 1595 post), prolifico incisore di Anversa. Al verso è presente il timbro di collezione di Heinrich Buttstaedt, pittore, fotografo, mercante d'arte e collezionista originario di Gouda e morto a Berlino nel 1876 (Lugt F., Les marques de collections de dessins et d'estampes, Amterdam 1921, p. 58 nn. 318-320).
Collezione: Fondo Calcografico Antico e Moderno della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Collocazione
Chiari (BS), Pinacoteca Repossi
Credits
Compilazione: Brambilla, Lia (2003); Scorsetti, Monica (2003)
Aggiornamento: Scorsetti, Monica (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/3y010-00445/
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