Melencolia I
Dürer Albrecht; Wierix Anton
Descrizione
Identificazione: Allegoria della Melancolia
Autore: Dürer Albrecht (1471/ 1528), inventore; Wierix Anton (1552 ca./ 1624), incisore
Cronologia: 1580 - 1624
Oggetto: stampa smarginata
Soggetto: allegorie, simboli e concetti
Materia e tecnica: bulino
Misure: 186 mm x 236 mm (parte incisa)
Notizie storico-critiche: Copia nello stesso verso della "Melancolia" incisa nel 1514 da Dürer. Il termine latino "melancholia" deriva dal sostantivo greco composto da "mélas" e da "kolè" e significherebbe propriamente "bile nera", uno dei quattro umori (sangue, linfa, bile, bilenera) che, secondo la scienza antica (Ippocrate), quando si combinavano armonicamente, concorrevano alla formazione del carattere; quando prevalevano l'uno sull'altro, determinavano i quattro temperamenti: sanguigno, flemmatico, bilioso e melanconico. Il n. 1 che accompagna il vocabolo latino consente di porre l'interesse di Dürer in relazione con l'opera "De occulta philosophia" scritta da Agrippa di Nettesheim e sicuramente nota a Dürer prima ancora della sua pubblicazione (avvenuta nel 1533), ove la natura melanconica è posta al primo posto delle doti spirituali. Si tratta di una composizione fortemente allegorica, oggetto di studi e di letture in chiave simbolica, alchimistica, crittografica, filosofica.
Questa stampa costituisce copia nello stesso verso di una delle più celebri ed ermetiche opere di Albrech Dürer. Sebbene questo foglio sia stato rifilato, è identificabile come opera di Jan Wierix eseguita nel 1602 e distinguibile dall'originale perché firmata e datata 1602 nel margine inferiore, perché priva del piccolo motivo decorativo fra la parola "MELENCOLIA" ed il numero "I" e per la presenza del disegno a croce di una delle chiavi appese alla cintura della veste della donna alata. Il termine latino "melancholia" (umor nero) deriva dal sostantivo greco composto da "mélas" e da "kolè" che significa "bile nera", uno dei quattro umori (sangue, bile gialla, bile nera e flegma) che, secondo la scienza antica, scorrendo nel corpo dell'uomo e in base alla prevalenza di uno sugli altri, ne determinano il diverso temperamento, cioè rispetivamente: sanguigno, collerico, melanconico e flemmatico. Dürer fornisce qui una complessa raffigurazione del temperamento melanconico, proprio anche dell'artista rinascimentale che, secondo l'interpretazione elaborata da Panowsky "rispetta l'abilità pratica, ma aspira con tanto più fervore alla teoria matematica - che si sente 'ispirato' dalle influenze celesti e dalle idee eterne, ma soffre tanto più intensamente per la sua umana fragilità e finitezza intellettualeÂ' essa è in certo senso un autoritratto spirituale di Albrecht Dürer". Nella composizione sono state riprese caratteristiche del melanconico ricorrenti nelle descrizioni o raffigurazioni medievali, come testimoniano le uniche note relative alla stampa lasciate dallo stesso artista tedesco, costituite da un'annotazione apposta su uno schizzo per il putto ove si legge che "la chiave significa potere, la borsa ricchezza". Infatti nel Medioevo il melanconico era sempre descritto come avaro (qualità a cui allude anche il pugno chiuso della donna), sordido e ricco, nonché tendente al potere. Per quanto riguarda la lettura degli altri elementi allegorici : le ali della donna denotano il suo essere un soggetto emblematico; la campana indica l'eternità o la fine della vita terrena; il cubo magico testimonia l'ordine dei numeri; il viso nero è, secondo la letteratura medica medievale e i testi astrologici, tipico del melanconico e la corona che la donna porta in testa è fatta di Levisiticum officinalis Koch, raccomandato come cura per l'eccessiva melanconia; la guancia appoggiata alla mano indica il dolore, ma anche la fatica del pensiero creativo. Gli strumenti di carpenteria in primo piano ed il contenitore della colla raffigurato dietro il poliedro fanno riferimento ai carpentieri ed ai falegnami, di temperamento melanconico come i matematici e gli artisti; anche i grammatici si uniscono al gruppo: sono rappresentati dal putto con il quaderno per appunti e dal contenitore di inchiostro posto vicino al cane. Il poligono è un cubo di cui due angoli opposti sono stati tagliati: insieme alla scala a pioli che ostruisce la vista totale dello sfondo, indica la limitatezza della mente umana,
Collezione: Fondo Calcografico Antico e Moderno della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Collocazione
Chiari (BS), Pinacoteca Repossi
Credits
Compilazione: Brambilla, Lia (2003); Scorsetti, Monica (2003)
Aggiornamento: Scorsetti, Monica (2005)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/3y010-01381/
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