Quadrante per misurazioni e particolari degli elementi costitutivi
Lusverg, Giacomo
Descrizione
Autore: Lusverg, Giacomo (1636 ca.-1689), inventore
Cronologia: post 1668
Oggetto: stampa
Soggetto: oggetti e strumenti
Materia e tecnica: acquaforte
Misure: 180 mm x 249 mm (parte figurata); 185 mm x 249 mm (Parte figurata)
Notizie storico-critiche: Nell'"Indice" del tomo nel quale era rilegata l'incisione viene definita: "Orologio a sole stampato". Le due incisioni realizzate su un foglio di carta leggera originariamente rilegato nella parte centrale, che furono raggruppate dal collezionista e autore dell'indice Giacomo Sardini insieme a quella propriamente rappresentante questo soggetto (Milano, Collezione Sardini Martinelli, inv. 3,12), raffigurano invece gli elementi di un quadrante, uno strumento che generalmente serviva per compiere misurazioni terrestri, come un orologio solare, o in campo nautico per determinare la latitudine misurando l'altezza del Sole o della Stella Polare. Lo strumento vero e proprio è riprodotto nell'incisione a destra, ed è costituito da un elemento a forma a quarto di cerchio (da qui il nome di quadrante) e dalla cosiddetta alidada, ossia l'asticciola girevole imperniata al centro della scala goniometrica tracciata sulla faccia piana del quadrante. In questo caso il quadrante presenta un'insolita alidada, formata da due barrette imperniate nell'angolo come un compasso e unite alle estremità da un arco di cerchio di 30°. Sia le alidàde che i lati dritti del quadrante sono munite di visori, che servono per mirare o puntare un oggetto lontano. Sul bordo si trova la scala dei gradi (nel caso del quadrante la divisione è in 90 gradi) e il quadrato delle ombre (detto anche scala altimetra, serve a misurare altezze e distanze, simulando il rapporto tra uno gnomone e la sua ombra) mentre l'intera lastra è occupata dal reticolo dei seni, o quartiere di riduzione, un quadrato entro il quale è tracciato un reticolo di linee parallele ai lati e un arco diviso in 90°, che serve a ridurre il calcolo delle funzioni trigonometriche da un angolo maggiore di 90° al caso di un angolo contenuto nel quadrante. Nell'incisione a sinistra sono rappresentati invece la maniglia che serviva a sostenere il quadrante e che era fissata sul retro della tavoletta, con tutti i suoi componenti e il mirino. L'autore di questo quadrante è Giacomo Lusverg, un ottico e scienziato tedesco costruttore di strumenti scientifici (in particolare astronomici e fisici), originario della Baviera. Trasferitosi col fratello Andrea in Italia, a Modena, arrivò a Roma probabilmente tra il 1668 e il 1672; l'abitazione e l'officina erano situate nella Piazza del Collegio Romano dei padri gesuiti, con i quali fu in buoni rapporti. Lusverg pose le basi per una tradizione costruttiva di strumenti scientifici (già portata avanti, tra gli altri, da Galileo Galilei e, a Roma, da Eustachio Divini, Giuseppe Campani e Adam Heroldt), realizzando strumenti matematici, da disegno e da rilievo topografico, sfere armillari, meridiane, compassi, ellissografi, micrometri filari. L'attività fu proseguita dai suoi eredi fino alla seconda metà dell'Ottocento. Un esemplare di questo tipo di quadrante realizzato in ottone, secondo un'iscrizione, proprio da Giacomo Lusverg a Roma nel 1686, e proveniente dalle collezioni medicee, è conservato presso l'IMSS (Istituto e Museo di Storia della Scienza) di Firenze. Altri quadranti provenienti dalla bottega di Lusverg sono conservati al Museo della Specola di Bologna.
Collocazione
Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni
Credits
Compilazione: Caspani, Licia Anna (2008)
Aggiornamento: Caspani, Licia Anna (2009)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/4y010-00024/
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