La gran città di Milano

scuola lombarda

La gran città di Milano

Descrizione

Identificazione: Carta topografica di Milano

Ambito culturale: scuola lombarda

Cronologia: post 1731

Oggetto: stampa tagliata

Soggetto: cartografia

Materia e tecnica: acquaforte

Misure: 92 mm x 138 mm (Parte incisa)

Notizie storico-critiche: Il nome Agnelli è molto importante nella storia delle arti grafiche milanesi. All'Agnelli spetta una pianta di discrete dimensioni (cm. 54x41) che inizia a Milano il tipo misto: è planimetrica in generale, ma porta in alzato molti edifici, prevalentemente chiese e monasteri. Per quanto l'autore l'abbia aggiornata (si veda il diligente disegno planimetrico delle lunette del castello aggiunte nel 1656 e le modificazioni introdotte nella legenda di 249 titoli), questa pianta deriva direttamente da quella di Marco Antonio Barateri del 1629. Con quest'ultima si era inaugurata un nuovo orientamento che da questo punto in avanti venne sempre seguito: cioè posizionando il nord in alto, il sud in basso e così via. Della pianta dell'Agnelli esiste un esemplare non posteriore al 1698-1700, poichè non è segnata la chiesa di S. Michele ai Nuovi sepolcri, destinata a cimitero per i morti dell'Ospedale Maggiore, che fu cominciata nel 1698 e finita nel 1700; inoltre non dovrebbe essere anteriore al biennio 1696-1698 perchè è segnata la chiesa di S. Maria di Caravaggio in Monforte dei Padri Teatini Scalzi dedicati alla redenzione degli schiavi, la quale fu fondata nel 1694, consacrata nel 1696 e finita nel 1702. Ma tale esemplare non rappresenta la prima edizione, bensì sia una riproduzione di una pianta pubblicata dall'Agnelli parecchi anni prima. Infatti vi sono alcune correzioni: si veda il n. 75 della legenda ove accanto alla dicitura "S. Lazaro hospitale" si legge "hora leuato" (l'ospedale dei lebbrosi di S. Lazzaro fu soppresso nel 1578, ma molto probabilmente continuò a funzionare fino alla metà del sec. XVII o poco dopo). Vi sono anche diciture che non vennero corrette: al n. 26 si legge "S. Damiano, monaci di S. Basilio" che in una ristampa successiva è corretto in "PP. Agostiniani scalzi" *****proprio come nell'esemplare di BG****** Infatti la chiesa e il convento dei santi Cosmo e Damiano appartennero ai Padri di S. Basilio fino al 1657, quando poi passò agli agostiniani. Per questo sembra molto probabile che la prima edizione di questa stampa sia uscita tra il 1656 e il 1657, poco dopo il compimento dei lavori di trasformazione del castello, di cui il disegno è esatto. Di questa pianta la casa agnelli ne pubblicò parecchie edizioni. Dal medesimo rame di quella descritta ne è stata pubbblicata anche un'altra posteriore al 1731 perchè porta segnato la chiesa di S. Michele ai nuovi sepolcri, detta il Foppone, e anche il grandioso caratteristico portico ottagono, detto la rotonda, dell'architetto C.F. Raffagno, che fu cominciato nel 1713 e dinito nel 1731. Le piante dell'agnelli sono diligenti, ma non hanno alcun pregio di disegno che è piuttosto grossolano (Verga 1911, 54-57).
Verga p. 115 n. 38: La pianta è derivata direttamente dal Barateri, come pure la legendam dove si riscontrano poche varianti: n. 33: Madonna di Caravaggio sostituita a Monastero di S. Primo; è omesso l'ospedale di S. Simpliciano (Barateri n. 51), soppresso fin dal 1629, La Torre dell'Imepratore (Barateri n. 73), l'Ospedale degli esposti in S. Celso, S. Jobe ospitale del Brolio (Barateri n. 98) SOPPRESSO NEL 1631, la Confraternita di S. Marta (Barateri 108), la chiesa del Corpus Domini (Barateri nl. 126), la Confraternita di S. Alessandro in Zebedia.

Collocazione

Bergamo (BG), Accademia Carrara. Gabinetto Disegni e Stampe

Credits

Compilazione: Scorsetti, Monica (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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