La gran città di Milano

scuola lombarda

La gran città di Milano

Descrizione

Identificazione: Carta topografica di Milano

Ambito culturale: scuola lombarda

Cronologia: post 1731

Oggetto: stampa tagliata

Soggetto: cartografia

Materia e tecnica: acquaforte

Notizie storico-critiche: Pianta della città di Milano dell'Agnelli, nome importante nella storia delle arti grafiche milanesi poiché a lui spetta l'inaugurazione del tipo di pianta mista, ovvero una pianta planimetrica con la rappresentazione in alzato di alcuni edifici, proprio come nell'esemplare qui catalogato. Sebbene aggiornata (si veda per esempio il diligente disegno planimetrico delle lunette del castello aggiunte nel 1656 e le modificazioni introdotte nella legenda di 249 titoli), questa pianta deriva direttamente da quella di Marco Antonio Barateri del 1629, con la quale era stato inaugurato un nuovo orientamento che da quel momento in avanti sarebbe sempre stato seguito: cioè il posizionamento del nord in alto, del sud in basso e così via. Come già accennato, anche la legenda deriva dal Barateri, ma con alcune varianti: n. 33: la Madonna di Caravaggio è sostituita al Monastero di S. Primo; sono omessi: l'ospedale di S. Simpliciano (Barateri n. 51), soppresso fin dal 1629, la Torre dell'Imepratore (Barateri n. 73), l'Ospedale degli esposti in S. Celso, S. Jobe ospitale del Brolio (Barateri n. 98) soppresso nel 1631, la Confraternita di S. Marta (Barateri n. 108), la chiesa del Corpus Domini (Barateri n. 126), la Confraternita di S. Alessandro in Zebedia (Barateri ****) (Verga p. 115 n. 38). Questa stampa è nota in numerose edizioni: la prima edizione dovrebbe essere uscita fra il 1656 ed il 1657, ovvero poco dopo il compimento dei lavori di trasformazione del castello, già documentati in pianta, e prima che la chiesa ed il convento dei SS. Cosma e Damiano dei Padri di S. Basilio passassero agli Agostiniani. Infatti al n. 26 della legenda si legge ancora "S. Damiano, monaci di S. Basilio", mentre nelle ristampe successive la didascalia è corretta in "PP. Agostiniani scalzi"; il passaggio avvenne nel 1657. Esistono poi esemplari databili non posteriormente al 1698-1700 (poichè non è segnata la chiesa di S. Michele ai nuovi sepolcri, destinata a cimitero per i morti dell'Ospedale Maggiore, che fu cominciata nel 1698 e finita nel 1700) e non anteriormente al biennio 1696-1698 perchè è segnata la chiesa di S. Maria di Caravaggio in Monforte dei Padri Teatini Scalzi dedicati alla redenzione degli schiavi, la quale fu fondata nel 1694, consacrata nel 1696 e finita nel 1702. Esiste poi un'edizione successiva al 1731 perchè porta segnata la chiesa di S. Michele ai nuovi sepolcri, detta il Foppone, e anche il grandioso caratteristico portico ottagono, detto la rotonda, dell'architetto C.F. Raffagno, che fu cominciato nel 1713 e finito nel 1731. Le piante dell'Agnelli sono diligenti, ma non hanno alcun pregio di disegno che è piuttosto grossolano (Verga 1911, 54-57). L'esemplare qui catalogato appartiene questa terza edizione, ma è precedente ad un intervento di ripasso e rinforzo di tutte ombreggiature e dei segni di riempimento delle aree topografiche, testimoniato da due esemplari conservati alla Civica Raccolta di Stampe Acheille Bertarelli di Milano (******).

Collocazione

Bergamo (BG), Accademia Carrara. Gabinetto Disegni e Stampe

Credits

Compilazione: Scorsetti, Monica (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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