Raccolta di 324 ritratti di pittori eccellenti
Carracci, Antonio; Campiglia, Giovanni Domenico; Pazzi, Pietro Antonio
Descrizione
Titolo proprio: Antonio Carracci detto Tognetto Pittore
Identificazione: Ritratto di Antonio Carracci
Autore: Carracci, Antonio (1589-1618), inventore; Campiglia, Giovanni Domenico (1692-1775), disegnatore; Pazzi, Pietro Antonio (1706-1766 post), incisore
Cronologia: ca. 1790 - ca. 1796
Oggetto: stampa a colori e colorata a mano
Soggetto: ritratto
Materia e tecnica: acquaforte / bulino, acquerellatura
Misure: 183 mm x 290 mm (intero)
Notizie storico-critiche: L'opera qui esaminata appartiene ad una serie di incisioni conosciuta come "Raccolta di 324 ritratti di pittori eccellenti", edita a Firenze da Niccolò Pagni e Giuseppe Bardi tra il 1790 e il 1796 (oggetto di accurata indagine di Laura Lanzeni, "Ancora su Carlo Lasinio e gli autoritratti di Galleria" in "Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz", 43, 2-3 (1999), pp. 665-691). Si tratta di una collezione di stampe che riproducono la celebre raccolta di autoritratti degli Uffizi, per la quale vennero riutilizzati rami incisi tra il sesto e il settimo decennio del XVIII secolo e già pubblicati nell'ambito del Museum Florentinum. Alcuni ritratti sono stati parzialmente reincisi per questa occasione, ma la successione degli stati non è precisabile allo stato delle conoscenze. Le novità introdotte dagli editori, forse per impulso del curatore (identificabile con riserve con Carlo Lasinio), consistevano nell'uso del colore e in alcuni accorgimenti nel trattamento materiale delle opere: le opere, impresse con l'innovativa tecnica del colore applicato direttamente sul rame "a la poupeé", erano sempre ritoccate all'acquerello; inoltre ciascun pezzo è il risultato di un collage di parti diverse: il ritratto, un margine inferiore con il nome e i dati biografici del personaggio, e le strisce marginali a cornicetta in quattro pezzi (da qui la scelta di utilizzare il termine "intero", desunto dal tracciato della scheda OAD) per indicare a cosa le misure si riferiscono.
Nell'esemplare della Carrara, dove la serie è incompleta e non rispetta l'ordine originale, ogni ritratto è fissato al centro della pagina di un volume (le pagine misurano 530 x 382 mm ca.), per un totale di quattro volumi. I volumi, con i piatti marmorizzati in colore verde, portano sul dorso un'etichetta a stampa con la scritta "RITRATTI DI PITTORI"; i tagli sono tinti di rosso.
Considerata la sua tarda cronologia, la raccolta, che trova un inquadramento coerente rispetto al gusto collezionistico del Conte Giacomo Carrara (1714-1796), dove ampia fortuna è accordata al genere del ritratto, sarebbe da trattare "come uno degli utlimi acquisti del conte Giacomo o tutt'al più come compimento di una sua più che probabile volontà" (Francesca Buonincontri, "Il fondo di incisioni dell'Accademia Carrara: una ricognizione" in "Giacomo Carrara (1714-1796) e il collezionismo d'arte a Bergamo, Bergamo", 1999, pag. 397-411, sp. p. 400). A questo si può aggiungere che dall'esame delle filigrane dei fogli di guardia dei volumi, dove compare il sole e la scritta EGA (altrove è una falce di luna), che ha riscontri in disegni di primo '800, si potrebbe ipotizzare che la sistemazione dei ritratti sulle pagine del volume sia stata successiva alla morte del Carrara.
Modello per questa incisione è il dipinto della collezione degli Autoritratti degli Uffizi (dipinto a olio su tela cm 55,5 x 44).
Si assiste qui al rempiego di una lastra in precedenza utilizzata per la collana del "Museum Florentinum", e che in particolare illustrava la II parte (p. 215) della "Serie di ritratti degli eccellenti pittori dipinti di propria mano che esistono nell'imperiale galleria di Firenze colle vite in compendio de' medesimi descritte da Francesco Moucke" (L. Lanzeni, Ancora su Carlo Lasinio e gli autoritratti della Galleria, in "Mitteilungen...", 1999, p. 686).
Collocazione
Bergamo (BG), Accademia Carrara. Gabinetto Disegni e Stampe
Credits
Compilazione: Penati, Anna Maria (2018)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/C0180-00463/
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