Figure di santi e angeli
Mocetto, Girolamo (attribuito)
Descrizione
Identificazione: Santi e due angeli
Autore: Mocetto, Girolamo (attribuito) (1458 ca.-1531 ca.), incisore / inventore
Cronologia: ca. 1505 - ante 1510
Oggetto: stampa tagliata
Soggetto: sacro
Materia e tecnica: bulino
Misure: 105 mm x 180 mm ca. (parte incisa); 107 mm x 250 mm ca. (parte incisa); 95 mm x 90 mm (parte incisa)
Notizie storico-critiche: Il foglio comprende tre frammenti di un'incisione a bulino, ritagliati in maniera irregolare dalla composizione con la Madonna con Bambino in trono, due santi (San Giovanni Battista e forse San Pietro) e angeli musicanti, incisa da Girolamo Mocetto (come attestato dal monogramma). La composizione integra si rifa alla tipologia delle Sacre conversazioni di tipo veneto, sviluppatasi a partire dalla Pala di San Cassiano di Antonello da Messina e proseguita con i capolavori di Bellini, la cui Pala di San Zaccaria sembra avvicinarsi maggiormente all'invenzione che sta alla base dell'incisione di Mocetto.
Di questo bulino si conoscono due stati, prima e dopo l'aggiunta di altre tre sante in secondo piano. Del primo stato si conoscono solo due esemplari, conservati ad Amsterdam e Londra (British Museum, inv. 1860,0609.48; qui si segnala un disegno in relazione, cfr. inv. 1902,0824.4), del secondo almeno altri due, conservati a New York e Parigi (BnF, cfr. Lambert 1999, n. 645).
Il supporto su cui sono incollati i tre frammenti presenta anche un altro piccolo foglio con uno schizzo a matita rossa (mm 44x27).
Il marchese Malaspina include l'opera sotto il nome di Marco Zoppo: "Non è esso annoverato fra gli incisori, ma dal fu abate Bianconi, segretario dell'Accademia delle Belle Arti in Milano, pretendesi ch'egli abbia pure inciso, siccome per la stampa che viene qui appresso indicata. Due frammenti di stampe rappresentanti due santi, l'uno de' quali sembra un S. Gioanni Battista che sta in piedi appoggiato ad un pilastro, e l'altro, pure in piedi con libro in mano, posa s'un basamento, ove trovansi due puttini che suonano, uno il sistro e l'altro la chitarra, ciò che dà luogo a credere che la corrispondente pittura appartenesse ad una orchestra di chiesa. Quantunque il fare sia pure mantegnesco, vi si incomincia però a vedere tagli incrociati. Sulla carta ove trovansi collocati questi due pezzi leggesi di carattere del citato Bianconi, credergli egli incisi da Marco Zoppo. Per qualsivoglia modo che ciò sia, sono stampe poco note e di sommo pregio".
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/F0130-00020/
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