Strage degli innocenti con felcetta
Raimondi, Marcantonio; Sanzio, Raffaello
Descrizione
Identificazione: Strage degli innocenti
Autore: Raimondi, Marcantonio (1482 ca.-1534 ca.), incisore; Sanzio, Raffaello (1483-1520), inventore
Cronologia: ca. 1511 - ca. 1512
Oggetto: matrice
Soggetto: sacro
Materia e tecnica: bulino
Misure: 440 mm x 280 mm (parte incisa); 440 mm x 283 mm (impronta)
Notizie storico-critiche: Marcantonio Raimondi incise due versioni della medesima composizione raffaellesca: una detta 'con felcetta', la cui matrice è quella qui schedata, l'altra 'senza felcetta', la cui lastra è conservata a Roma (dopo essere appartenuta a Carlo del Maino nel 1806) presso la Calcografia Nazionale. La differenza non consiste solo nella presenza del piccolo albero in alto a sinistra (a destra nella stampa), ispirato al "Meerwunder" di Dürer, cfr. Bartsch VII, pp. 84-85 n. 71), ma anche per gli occhi della figura femminile al centro della composizione, che guardano a sinistra (a destra nella stampa, mentre nella versione 'senza felcetta' è il contrario).
Il soggetto è stato tratto da un'invenzione di Raffaello, di cui sopravvivono alcune versioni più o meno complete: due disegni delle figure principali si conservano a Londra (British Museum, inv. 1895,0915.624 e 1860,0414.446), altri sono a Windsor Castle (inv. 12737; cfr. Landau/ Parshall 1994, p. 125, fig. 119) e a Vienna (Albertina, nn. inv. 188-189); un disegno di attribuzione incerta è presso lo Széptmüveszéti Múzeum a Budapest (inv. 2195; cfr. Landau/Parshall 1994, p. 125, fig. 120 come Raffaello). Si veda Pon 2004, pp. 122-136.
Lo sfondo paesaggistico e la rappresentazione del Ponte Quattro Capi, tratta probabilmente da una copia del Codex Escurialensis, sono considerati invenzioni dell'incisore e non di Raffaello.
L'attribuzione al Raimondi di entrambe le versioni non fu sempre unanime, anzi venne spesso messa in dubbio (cfr. Bartsch e Delaborde 1888 ritenevano quella 'con felcetta' l'originale, Passavant e altri invece la giudicavano la copia), mentre oggi si dibatte piuttosto sulla precedenza cronologica.
Attualmente si ritiene che quella 'con felcetta', qui schedata, sia la prima versione, databile intorno al 1511-1512, mentre l'altra sarebbe una replica incisa intorno al 1513-1515 (Pon 2004, pp. 64-65, 119-122; Landau/ Parshall 1994, p. 134). Vasari la descrisse come una "cosa rara", ma nello stesso momento si tratta della stampa più venduta in tutto il Cinquecento.
Per gli esemplari a stampa presenti in collezione Malaspina, si vedano le schede relative (inv. St. Mal. 1711-1715).
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/F0130-00170/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).