La piccola passione su legno

Dürer, Albrecht

La piccola passione su legno

Descrizione

Identificazione: Cristo lava i piedi degli apostoli

Autore: Dürer, Albrecht (1471-1528), incisore / inventore

Cronologia: ca. 1510

Oggetto: stampa

Soggetto: sacro

Materia e tecnica: xilografia

Misure: 99 mm x 129 mm (parte incisa)

Notizie storico-critiche: La stampa appartiene alla serie di 37 stampe dedicate alla Passione di Cristo in xilografia di piccolo formato (detta "La piccola Passione su legno").
La serie completa di frontespizio fu realizzata da Dürer tra il 1508 e il 1510, dapprima circolante in fogli sciolti e poi riunita nel 1511 in un volume rilegato dotato di frontespizio e con l'aggiunta di versi latini nel retro di ciascun foglio, redatti dal monaco Benedetto Chelidonio.
Dürer nel suo diario di viaggio nel Paesi Bassi ricorda di aver venduto nel 1520 ad Anversa 16 copie di questo libello a un unico compratore, il signor Sebald Fischer, che forse era un mercante di stampe, data l'entità dell'acquisto. La diffusione del volume fu immediata, molte sono le copie complete di monogramma contraffatto, mentre quella di Marcantonio Raimondi, eseguita in Italia a metà del secondo decennio del XVI secolo, ha invece omesso il monogramma. La Piccola Passione di Dürer e la copia di Raimondi sono citate da Vasari e poi da Baldinucci.
Tra le copie in altre tecniche si segnala quella di poco più di metà delle scene (17 su 37) realizzate a fresco da un artista provinciale nella chiesa di Baselga di Bresimo in Trentino, nella prima metà del XVI secolo.

Venticinque delle matrici della serie sono conservate presso il British Museum di Londra e copie in metallo da queste presso il Victoria and Albert Museum a Londra.

Il marchese Malaspina collezionò tutta la serie, fuorché il frontespizio (Uomo dei dolori) e la accompagnò con la corrispettiva serie di copie di tutti gli episodi realizzate a bulino su rame, ma imitando la tecnica xilografica, da Marcantonio Raimondi. Non è infrequente che le due serie fossero collezionate insieme, tanto che questo avviene anche per gli esemplari del GDSU.

Sul verso, attraverso il controfondo, si intravedono i versetti incisi, che dovrebbero corrispondere all'edizione rilegata del 1511 (o successive), che ci segnala quindi che questo esemplare è probabilmente appartenente a una tiratura posteriore al 1511.

L'episodio della lavanda dei piedi non compare in nessun altro ciclo cristologico realizzato dall'artista.
La scena è replicata entro il 1530, ma liberamente, in un piatto in maiolica di manifattura faentina, attribuito al Pittore dell'Assunzione (Cambridge, Fitzwilliam Museum; e poi in una placchetta bronzea nord italiana (Padova?), conservata all'Ashmolean Museum di Oxford. Una derivazione più puntuale, ma non identica, si trova in uno degli affreschi a monocromo su una parasta della chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore di Milano. Le sole figure di Cristo e Pietro sono eseguite a fresco in controparte da Altobello Melone nella scena di analogo soggetto del Duomo di Cremona.

Collocazione

Pavia (PV), Musei Civici di Pavia

Credits

Compilazione: Gritti, Jessica (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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