Donne dell'antichità classica
Pencz, Georg
Descrizione
Titolo proprio: Procris
Identificazione: Cefalo e Procri
Autore: Pencz, Georg (1500-1550), incisore / inventore
Cronologia: post 1539
Oggetto: stampa smarginata
Soggetto: mitologia
Materia e tecnica: bulino
Misure: 75 mm x 117 mm (parte incisa)
Notizie storico-critiche: Landau sostiene che questa stampa, insieme a quelle dedicate rispettivamente a Tamiri (st. Mal. 539), Medea (St. Mal. 540) ed Enone (St. Mal. 541), faccia parte di una serie omogenea. Infatti si tratta di figure femminili dell'antichità classica, non molto conosciute oppure, come nel caso di Medea, ritratte con un'iconografia insolita. Il fine dell'artista non è quello di fornire un insegnamento morale mediante la rappresentazione di un modello di virtù, quanto piuttosto di dar prova della propria abilità tecnica attraverso l'illustrazione di quattro nudi femminili in quattro diverse posizioni. Nella stampa in esame la figura della protagonista Procri è sbalzata attraverso l'uso del chiaroscuro dalla vegetazione scura, con il capo rivolto con una torsione che del collo che ricorda gli affreschi di Giulio Romano che Pencz aveva avuto modo di studiare durante i suoi due viaggi in Italia. Di questa incisione si conosce un unico stato.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/F0170-00081/
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