La danza della Morte

Anonimo; Holbein, Hans

La danza della Morte

Descrizione

Identificazione: Imperatore

Autore: Anonimo (sec. XVI), incisore; Holbein, Hans (1497/98-1543), inventore

Ambito culturale: ambito tedesco

Cronologia: post 1524

Oggetto: stampa smarginata

Materia e tecnica: xilografia

Misure: 55 mm x 68 mm (parte incisa)

Notizie storico-critiche: La stampa appartiene alla serie di 58 stampe comunemente detta "La Danza della Morte" (più di recente anche denominata "Immagini della Morte") realizzata su disegno di Hans Holbein il Giovane. La serie vede la luce in tre momenti diversi: inizialmente vengono pubblicate solo 41 stampe a corredo del volume "Les simulachres & historiees faces de la Mort" edito a Lione nel 1538; successivamente (1547) vengono aggiunte altre 12 immagini e quindi nel 1562 le ultime 5 (Hollstein 1988, XIV/A, pp. 202-206).
Quello della Danza della Morte è un tema che Holbein riprende dalla tradizione medievale e in particolare l'autore potrebbe essere stato influenzato dalle immagini della morte presenti nei Libri delle Ore francesi. La serie ebbe quindi una notevole fortuna, tanto da essere ripresa in più occasioni e reinterpretata a più riprese.
Si sottolinea che, rispetto ai tradizionali cicli della Danza della Morte, Holbein sceglie di inserire all'inizio della serie quattro immagini che solitamente non ne facevano parte (La creazione di Eva, La tentazione di Eva, La cacciata dal Paradiso e Il Giudizio Universale).

La serie più antica fu pubblicata intorno al 1526, corredata da titoli in tedesco per ogni stampa; questi esemplari vengono spesso considerati come delle prove, anche se al momento permangono opinioni contrastanti a riguardo (Bartrum 1995, p. 231).

Nonostante le similitudini d'impianto generale, l'esemplare in questione risulta essere nettamente differente sia dalla stampa conservata presso il Kunstmuseum di Basilea (inv. X.2180.7) sia da quella del British Museum di Londra (inv. 1895,0122.808).
Sullo stesso foglio al verso si trova la stampa St. Mal. 453.

Il Malaspina collezionò 52 esemplari di questa serie conservati in un ordine diverso rispetto a quello della serie originale e da lui considerate "fino intaglio in legno di buone prove e ben conservate" (Malaspina 1824, I, p. 77).

Collocazione

Pavia (PV), Musei Civici di Pavia

Credits

Compilazione: Fortunato, Valeria (2011)

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