Iconografia Sabauda ovvero Raccolta di Ritratti. Principi dell'Augusta Famiglia dei reali di Sardegna con tavole sinottiche di storia e cronologia. Opera dell'Avvocato Modesto Paroletti

Gonin, Guido; Festa, Demetrio

Iconografia Sabauda ovvero Raccolta di Ritratti. Principi dell'Augusta Famiglia dei reali di Sardegna con tavole sinottiche di storia e cronologia. Opera dell'Avvocato Modesto Paroletti

Descrizione

Titolo proprio: Lodovico

Autore: Gonin, Guido (notizie sec. XIX), disegnatore; Festa, Demetrio (Attivo prima metà XIX secolo a Torino), litografo

Cronologia: 1831

Oggetto: stampa

Soggetto: ritratto

Materia e tecnica: litografia

Misure: 150 mm x 235 mm (parte figurata); 168 mm x 266 mm (impronta)

Notizie storico-critiche: Ludovico di Savoia, o Lodovico, detto il Generoso (Ginevra, 21 febbraio 1413 - Lione, 29 gennaio 1465), è stato il secondo Duca di Savoia dal 1440 al 1465, il primo Principe di Piemonte ed inoltre conte d'Aosta, Moriana e Nizza.
Era figlio di Amedeo VIII di Savoia (conosciuto anche come Antipapa Felice V) e di Maria di Borgogna e fu il primo a ricevere il titolo di principe di Piemonte. Ludovico esercitò il potere sul ducato dal 1434 quando il padre si ritirò a vita monastica presso il castello di Ripaille ma salì al trono divenendo il secondo duca di Savoia solo nel 1440 quando il genitore abdicò ufficialmente in seguito alla sua elezione ad antipapa.
Nel 1434 Ludovico aveva sposato Anna di Cipro, figlia del re Giano di Lusignano, re di Cipro, Gerusalemme e Armenia. La moglie ebbe forte influenza sulla sua politica. La docilità di Lodovico non fece risplendere le sue virtù militari e i Savoiardi ebbero la peggio nella tentata conquista del ducato di Milano, cercando di sottrarlo al conquistatore Francesco Sforza, che se n'era impadronito a spese dell'effimera Repubblica Ambrosiana, dopo la morte di Filippo Maria Visconti, privo di successori. Tuttavia, dopo aver concluso un trattato con il duca milanese il 27 dicembre 1450, Ludovico entrò, il 16 aprile 1451, in una lega formata dalla Repubblica di Venezia, Alfonso V d'Aragona, re di Napoli, e Giovanni V, marchese del Monferrato. Questa lega si trovò però di fronte l'alleanza dello Sforza con il regno di Francia, la città di Firenze e la Repubblica di Genova.Le speranze di Ludovico di conquistare almeno la città di Novara andarono perdute allorché, il 9 aprile 1454 Francesco Sforza concluse a Lodi la pace con la Repubblica di Venezia, che abbandonò così la lega, seguita da Alfonso V d'Aragona. Intanto Ludovico aveva dato asilo al Delfino di Francia, il futuro re Luigi XI, che si trovava in violento contrasto con il padre Carlo VII e che si era rifugiato temporaneamente nel ducato di Savoia e che aveva sposato il 14 novembre 1451 la figlia di Ludovico, Carlotta di Savoia. La situazione in cui si stava trovando il ducato, e le sue finanze, dopo il cattivo esito dei tentativi di espansione in Lombardia, costrinse Ludovico a venire a patti con Carlo VII, siglando, il 27 ottobre 1452, un trattato di pace nel castello di Cleppié, in quel di Feurs, che segnava il consenso del re francese alle nozze del figlio con Carlotta, ma che imponeva a Ludovico alcune umilianti condizioni, quali quella di accogliere senza sanzioni gli esuli sabaudi che erano fuggiti a Milano ed in Francia, dopo aver tramato contro di lui, e di far garantire il rispetto di questi patti ad un gruppo di duecento nobili savoiardi.Morì a Lione nel 1465, ritornando dalla Francia, e fu sepolto nella Chiesa di San Francesco a Ginevra vicino alla moglie, già defunta l'11 dicembre 1462.

Collocazione

Milano (MI), Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento

Credits

Compilazione: Foglia, Patrizia (2017)

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