Iconografia Sabauda ovvero Raccolta di Ritratti. Principi dell'Augusta Famiglia dei reali di Sardegna con tavole sinottiche di storia e cronologia. Opera dell'Avvocato Modesto Paroletti

Gonin, Guido; Festa, Demetrio

Iconografia Sabauda ovvero Raccolta di Ritratti. Principi dell'Augusta Famiglia dei reali di Sardegna con tavole sinottiche di storia e cronologia. Opera dell'Avvocato Modesto Paroletti

Descrizione

Titolo proprio: Carlo Emanuele II

Autore: Gonin, Guido (notizie sec. XIX), disegnatore; Festa, Demetrio (Attivo prima metà XIX secolo a Torino), litografo

Cronologia: 1831

Oggetto: stampa

Soggetto: ritratto

Materia e tecnica: litografia

Misure: 150 mm x 235 mm (parte figurata); 168 mm x 266 mm (impronta)

Notizie storico-critiche: Carlo Emanuele II di Savoia (Torino, 20 giugno 1634 â€" Torino, 12 giugno 1675) fu duca di Savoia, principe di Piemonte, marchese di Saluzzo, conte d'Aosta, Conte di Moriana e Conte di Nizza dal 1638 al 1675. Si fregiò anche dei titoli di re di Cipro e re di Gerusalemme.arlo Emanuele II, terzogenito maschio di Vittorio Amedeo I di Savoia (1587 â€" 1637) e di Maria Cristina di Borbone-Francia (1606 â€" 1663), sorella di Luigi XIII, salì al trono nel 1638, alla morte del fratello Francesco Giacinto.
Il suo regno effettivo cominciò però soltanto nel 1663, alla morte della duchessa madre che era una donna attiva ed energica tanto da venire comunemente chiamata Madama Reale. Sotto la sua reggenza, però, si erano aggravati molti dei problemi che affliggevano il Piemonte: le casse dello stato si erano svuotate, il sistema militare decaduto, molti comuni rimasti privi di buoni amministratori. Inoltre, in campo internazionale, si erano verificate tensioni con i Paesi protestanti del Nord Europa a seguito delle persecuzioni contro i valdesi del 1655 (Pasque piemontesi).Rimettere in sesto lo Stato fu il non semplice compito che si trovò ad affrontare Carlo Emanuele II. Le riforme iniziarono dall'esercito. Licenziati i mercenari, che avevano fino ad allora costituito il nerbo dell'esercito del Ducato ed il cui costo era diventato spropositato, Carlo Emanuele creò cinque nuovi reggimenti interamente piemontesi: il reggimento "Piemonte", il "Savoia", il "Monferrato", il "Saluzzo" e quello delle "Guardie". Anche la cavalleria fu ripristinata e le vecchie fortificazioni malridotte vennero messe a nuovo. Le riforme volute dal duca furono ben salutate anche dagli stati italiani, se l'ambasciatore veneziano così descrisse la situazione sabauda[2]:« il signor Duca di Savoia si può gloriare di essere l'unico principe d'Italia che tiene vivo nei suoi popoli l'antico valore della nazione. » Anche l'istruzione venne curata: nel 1661 il Duca istituiva una specie di Scuola Pubblica, le cui spese erano pagate direttamente dai Comuni.Interessato anche a migliorare il tenore di vita della sua popolazione, Carlo Emanuele bandì un decreto nel quale si vietava l'accattonaggio, ordinando all'Ospedale di Carità di accudire i poveri mendicanti.
Le città videro un nuovo Rinascimento, grazie al grande amore del principe per le arti. Torino, in particolare, subì una totale trasformazione urbana che sarebbe continuata, negli anni di reggenza di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours e, poi, sotto Vittorio Amedeo II, grazie all'intervento di artisti rinomati. È sotto il regno di Carlo Emanuele II, ad esempio, che venne creata, su progetto di Carlo di Castellamonte, la grande Piazza San Carlo a Torino. Sempre Carlo di Castellamonte progettò in quegli anni il grande Castello di Rivoli, mentre il figlio Amedeo lavorò alla Reggia di Venaria Reale.Cugino del re di Francia Luigi XIV, Carlo Emanuele II ne appoggiò la politica, aiutandolo nelle guerre di Devoluzione (1667 â€" 1668) e d'Olanda (1672 â€" 1678) poiché il carattere mite del principe favoriva la sua sottomissione alla potenza d'Oltralpe.Aiutò anche i Veneziani in quella che sarà denominata poi Guerra di Candia, inviando a Creta due suoi reggimenti. Il marchese Gianfranco Villa, capo della spedizione, ebbe il permesso ducale di poter militare al soldo della SerenissimaL'unico tentativo di espansione del ducato si ebbe quando Carlo Emanuele II progettò l'occupazione di Genova, nel 1672. A progettare il Colpo di Stato fu Raffaele della Torre, un emigrato genovese che però venne scoperto. La guerra che ne seguì, peraltro breve, fu fermata dall'intervento di Luigi XIV che costrinse le parti alla pace il 18 gennaio 1673.Durante il suo regno si verificarono importanti screzi con i calvinisti di Ginevra, sfiorando anche la guerra religiosa ma tutto fu stroncato dalla morte improvvisa del DucaCarlo Emanuele II venne sepolto nella Cappella della Sindone di Torino. Nel 1655 il principe Carlo Emanuele II sospinto dalla cattolicissima madre Cristina di Francia, figlia di Enrico IV, inviò il marchese di Pianezza con i suoi armigeri a "ristabilire l'ordine"; il piano era stato approntato dalla Congregazione romana "per propagare la fede ed estirpare gli eretici". I valdesi, oramai relegati nel ghetto costituito dalle Valli del Pellice, della Germanasca e del Chisone, ospitarono senza sospetti gli armigeri nelle loro case ma questi, il sabato Santo, ad un segnale diedero inizio al massacro passato alla storia con il nome di Pasque piemontesi durante il quale le atrocità perpetrate contro donne e bambini suscitarono lo sgomento delle nazioni protestanti. Oliver Cromwell raccolse il disperato appello dei pastori sfuggiti alla cattura interessando l'Inghilterra puritana alla salvezza della comunità valdese; con febbrile lavoro diplomatico interessò Ginevra e i cantoni protestanti e lo stesso ministro di Luigi XIV, cardinale Giulio Mazzarino (1602â€"1661) perché si ponesse fine alla lotta.

Collocazione

Milano (MI), Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento

Credits

Compilazione: Foglia, Patrizia (2017)

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