RITRATTO DI CARLO GONZAGA
Custos Dominicus; Fontana Giovanni Battista
Descrizione
Autore: Custos Dominicus (1560 ca./ 1612), incisore; Fontana Giovanni Battista (1525/ 1587), disegnatore
Cronologia: post 1603
Oggetto: stampa
Soggetto: ritratto
Materia e tecnica: bulino
Misure: 292 mm x 430 mm (Parte incisa)
Notizie storico-critiche: Il bulino rappresenta un ritratto a figura intera di Carlo Gonzaga (1523-1555), figlio di Pirro, signore di Gazzuolo, e Camilla Bentivoglio. L'armatura che indossa, unita all'elmo e alle manopole ai suoi piedi e alla spada e al bastone del comando, evidenzia con enfasi celebrativa l'attività militare del principe, distintosi tra i comandanti dell'imperatore Carlo V.
La figura è rivolta a tre quarti verso destra e inserita in una nicchia a suggerire l'apparenza di una statua: l'illusionistica architettura è composta da un architrave ornato al centro da una conchiglia e ai lati da trofei d'armi, da cui si dipartono due lesene laterali sdoppiate in avanti in due colonne brulicanti di putti ed elementi vegetali. Sulla base sporgente delle colonne ricorre il motivo della conchiglia con ghirlanda, mentre al di sotto del ritratto una tabella rettangolare con cornice ornamentale, affiancata da due coppie di putti, era assai probabilmente destinata ad accogliere il nome del personaggio effigiato.
L'elaborata incisione, attribuibile all'incisore-editore Dominicus Custos (Anversa 1560 ca.- Augusta 1612), era compresa nell'edizione in lingua tedesca dell'opera di Jacob Schrenck von Notzing "Augustissimorum imperatorum, serenissimorum regum atque archiducum, illustrissimorum principum necnon comitum, baronum, nobilium aliorumque clarissimorum virorum, qui aut ipsi cum imperio bellorum duces fuerunt [...]" (Innsbruck, Agricola Johann, 1601), continuata e tradotta dal latino da Johann Engelbert Noyse von Campenhouten e pubblicata, sempre a Innsbruck, da Daniel Baur nel 1603.
La raccolta comprendeva centoventisei ritratti di personaggi illustri di grande formato voluta da Ferdinando d'Asburgo, conte del Tirolo e arciduca d'Austra: l'inizio dell'impresa é da porre attorno al 1582, quando Dominicus Custos fu incaricato di realizzare le incisioni sulla base di disegni di Giovanni Battista Fontana, pittore responsabile della decorazione pittorica della Spanischen Saal del castello di Ambras. Intento della raccolta era quello di formare una sorta di catalogo illustrato dell'armeria personale dell'arciduca, in cui ogni divisa sarebbe stata "indossata" dal suo proprietario, realizzando una teoria di "exempla virtutis" basata in primo luogo, ma non unicamente, sul valore militare degli effigiati.
L'iscrizione a penna "92" in alto al centro potrebbe riferirsi, forse, al numero di tavola; il retro del foglio riporta un testo intitolato "Caspar von Freundtsperg": la parte scritta é altrettanto incorniciata da elementi quali mascheroni e panoplie.
Nell'opera erano compresi anche il ritratto di Vespasiano Gonzaga, Federico I e Francesco II marchesi di Mantova, e di Ferrante Gonzaga di Guastalla. Due ritratti compresi nell'originale opera latina - quindi databili al 1601 - si osservano agli invv. nn. 04211264 e 04211265 della raccolta Sammartini.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
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