MANTVA / DVCATVS.
Magini Giovanni Antonio
Descrizione
Identificazione: DUCATO DI MANTOVA
Autore: Magini Giovanni Antonio (1555/ 1617), inventore
Cronologia: post 1700 - ante 1715
Oggetto: stampa colorata a mano
Soggetto: cartografia
Materia e tecnica: calcografia; acquerello
Misure: 460 mm x 348 mm (Parte incisa)
Notizie storico-critiche: La carta, incisione in rame raffigurante il territorio del Ducato di Mantova, è corredata da due cornici decorative: la prima, in alto a destra, caratterizzata da stemma araldico e figure allegoriche, reca il titolo "MANTVA / DVCATVS"; la seconda, nell'angolo inferiore destro, caratterizzata da motivi a volute, abitata da due putti alati in atto di tenere o giocare cob strumenti di misurazione geografica; ques'ultima include la scala di riferimento. L'indicazione di responsabilità editoriale è posta fuori cornice, sotto il titolo in alto a destra. L'uso del colore contraddistingue il territorio e i confini del ducato e degli stati vicini.
La carta ripropone, filtrandola attraverso le officine olandesi, la notissima immagine a stampa del ducato di Giovanni Antonio Magini (1620), già ripresa e stampata con leggere varianti formali, ad esempio, da Johannes Janssonius nel suo "Atlas Novus" (1638 post). La carta in esame è, più specificatamente, una copia fedele di una riedizione di quella carta geografica del ducato mantovano stampata ad Amsterdam nel 1702 da Jean e Gillis Janssonius, eredi di Johannes Janssonius, e contenuta nell'opera "La guerre d'Italie [...]" (Amsterdam, 1702, tav. 9. Cfr. Ferrari 1985, p. 153 n. 326). Nella carta di Shenck e Valck compaiono la rosa dell'orientamento e linee tratteggiate e simboli riferibili ad avvenimenti bellici.
Peter Schenk fu un noto incisore ed editore olandese, allievo di Gerard Valck - del quale sposò la figlia -, con cui comprò molte lastre della ditta Blaeu nel 1683; a inizio Settecento fu nominato incisore di corte da Augusto di Sassonia. L'attività della sua stamperia, allargatasi nel tempo fino ad ospitare i migliori incisori dell'epoca, fu continuata dal figlio Peter, detto il Giovane.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/M0230-00377/
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