Le Georgiche

Treccani, Ernesto

Le Georgiche

Descrizione

Identificazione: Macchie di colore nero , in cui sono riconoscibili dei fiori stilizzati, emergono su campiture verdi, gialle e rosse .

Autore: Treccani, Ernesto (1921-), incisore / inventore

Cronologia: post 1981

Oggetto: stampa a colori

Soggetto: vegetali

Materia e tecnica: cromolitografia

Misure: 635 mm x 840 mm ca. (Parte incisa)

Notizie storico-critiche: L'opera fa parte della serie "Le georgiche", litografie realizzate dai Maestri Borgonzoni , Giorgi, Guttuso, Murer, Treccani e Zancanaro per finanziare i restauri del cenobio benedettino di San Benedetto Po.
Il segno è denso e dinamico, le macchie nere rimandano chiaramente a suggestioni informali; i colori di fondo (verde, rosso e giallo), suggeriscono l'ambientazione campestre.
L'artista nasce a Milano nel 1920. Frequenta il Politecnico di Milano e nello stesso tempo fonda la rivista "Vita giovanile" (poi "Corrente di vita giovanile" e infine "Corrente"). Comincia a dipingere nel 1940 influenzato dalla pittura di Van Gogh, di Cézanne, di Picasso e da quella degli amici Morlotti e Cassinari. Nel 1940 espone assieme al gruppo di Corrente presso la Bottega omonima, e nel '43 espone alla Galleria La Spiga assieme a Morlotti e Cassinari. Nel '41 e nel'42 partecipa al III e IV Premio Bergamo. Dal 1943 (con "Fucilazione") fino agli anni '60 si dedica ad una pittura di impegno civile e politico. Negli anni del dopoguerra fu tra i redattori delle riviste "Il 45","Realismo" e "Pittura". Nel '50 partecipa alla Biennale di Venezia. Negli anni '50 per le sue opere si ispira anche al paesaggio urbano, specie alle periferie povere e alle condizioni di vita dei suoi abitanti. Sempre negli stessi anni sceglie soggetti legati ai tragici fatti di Melissa e in genere alla drammatica realtà calabrese, eseguendoli con uno stile vicino all'espressionismo e al simbolismo. Nel '55 compie un viaggio in Cina da dove riporta una serie di disegni e acquerelli rappresentanti soprattutto fiori, che poi espone a Milano e a
Roma. Seguono una serie di sue personali sia in Italia che all'estero (New York nel 1957).Dopo l'invasione russa in Ungheria attraversa un periodo di crisi della sua fede politica e abbandona le tematiche di impegno per ripiegarsi in un maggior intimismo e lirismo. Tra il '62 e il '63 realizza una serie di tele ispirate a "La luna e i falo" di Cesare Pavese ed un altra intitolata "Siepi", con richiami all'espressionismo astratto e all'informale. Verso la fine degli anni '60 abbandona la pittura a olio per i colori acrilici eseguendo ritratti con uno stile essenzialissimo.Tra il '69 e il '75 esegue un dipinto ispirato ai funerali delle vittime della strage di Piazza Fontana,riaccostandosi allo espressionismo. Comunque negli anni '70 la fonte principale della sua ispirazione sarà sempre la natura. Per tutti gli anni '70 e '80 espone in varie personali sia in Italia che all'estero e gli vengono dedicate molte antologiche, tra cui quelle a
Giulianova (1973 e 1975) e in Russia (Volgograd, Leningrado, Mosca). Nel 1978 a Milano istituisce la fondazione Corrente.

Collocazione

Non specificata.

Credits

Compilazione: Montanari, Elena (2001)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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